Imperatore bizantino. Successe nel 685 al padre Costantino IV. Si
dimostrò intollerante e crudele. Combatté, ma senza fortuna,
contro gli Arabi in Asia e contro i Bulgari a Sud del Danubio. Il popolo
insorse, capeggiato dal generale Leonzio che fu proclamato imperatore, lo mise
in catene e gli tagliò il naso per sfregio (il suo soprannome significa
appunto "naso mozzo"). Mandato in esilio a Cherson, in Crimea, poté
rientrare in Costantinopoli con l'aiuto di Tervel, re dei Bulgari;
detronizzò Absimaro Tiberio successore di Leonzio e lo fece perire con
Leonzio e tutti i loro partigiani, suscitando l'orrore e il diprezzo del suo
stesso alleato. Proseguì le sue sanguinose e furibonde vendette in tutto
l'Impero. Ma in una nuova ribellione di sudditi, fu catturato e decapitato col
figlio Tiberio (669 - Sinope 711).