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Giuseppe II.

Imperatore d'Austria. Figlio di Francesco I di Lorena-Toscana e di Maria Teresa, fu nominato imperatore nel 1765 dopo la morte del padre. Contemporaneamente, dallo stesso anno, fu coreggente con la madre degli Stati degli Asburgo. Dopo la morte di Maria Teresa (1780) divenne unico arciduca d'Austria e re d'Ungheria e di Boemia e riuscì a dare una vera strategia alla propria politica. Il suo regno fu caratterizzato da un'espansione dell'istruzione e della cultura, e dalla durezza nell'applicazione della legge. In politica estera osservò un atteggiamento di buon vicinato con la Prussia con la quale si accordò ai danni della Polonia (1772) per una prima spartizione cui partecipò anche la Russia. Nel 1778, per istigazione anche del ministro Kaunitz, commise l'errore di puntare all'annessione della Baviera. Tale decisione causò una guerra con la Prussia, dalla quale l'Austria, sia pure con l'acquisto di alcuni territori, uscì con un insuccesso. Quando restò unico sovrano, il sovrano illuminato G. si dedicò soprattutto ai problemi interni, cercando di adattare le esigenze di uno Stato rigidamente accentrato alle diverse caratteristiche delle regioni che componevano gli stati ereditati, vanificando ogni aspirazione all'indipendenza e all'autonomia. Rafforzò l'esercito e la burocrazia, promosse una intensissima germanizzazione nelle zone periferiche dell'Impero, mediante il trasferimento di gruppi familiari tedeschi in Ungheria, Bucovina, Galizia. Dichiarò il tedesco lingua di Stato. Le sue iniziative illuministiche si rintracciano invece nella riforma scolastica, nella riforma giudiziaria, nelle leggi tese a favorire l'agricoltura, l'industria e i commerci. Di particolare importanza fu l'Editto di tolleranza (1781) che introduceva la libertà di culto per protestanti e ortodossi. Influenzò anche l'organizzazione interna della Chiesa cattolica, abolendo alcuni ordini religiosi poiché improduttivi, non essendo dediti né all'assistenza ai malati né all'insegnamento. Interferì persino nella corrispondenza tra i vescovi e il papa. Nel 1785 ritentò l'annessione della Baviera ma fu dissuaso dall'opposizione dei sovrani tedeschi coalizzati nel Fürstenbund. L'impeto che mise nell'esecuzione delle sue riforme gli causò non pochi nemici. Morì di tisi (Vienna 1741-1790).