Al secolo
Giuliano della Rovere. Nipote di Sisto IV che lo creò
cardinale nel 1471. Assolse numerosi incarichi di carattere politico e
diplomatico, e divenne assai potente con l'assunzione al soglio pontificio di
Innocenzo VIII, che gli era debitore di vari e numerosi servigi. Sebbene
avversario di Alessandro VI, poté ottenere ugualmente l'appoggio di
Cesare Borgia ed essere unanimemente eletto papa il 1° ottobre 1503, alla
morte di Pio III. Sua principale cura fu quella di ricostituire la potenza
politica della Chiesa, ma anche quella di alleggerire la pressione straniera
sull'Italia. Cominciò ad attaccare i principi che costituivano gli
ostacoli più vicini: i Borgia dapprima, quindi Gianpaolo Baglioni di
Perugia, Giovanni Bentivoglio di Bologna. Nel 1507 concluse con successo questa
prima parte della sua opera. Contestò poi a Venezia il dominio su Faenza
e su Rimini, ma, dopo avere aderito alla Lega di Cambrai, si convinse che il
pericolo più grave per il papato era rappresentato dalla Francia. Nel
1510 si accordò allora con la Serenissima e guidò personalmente le
sue truppe nella guerra contro il duca di Ferrara che della Francia era alleato.
Occupò Modena e Mirandola, e convocò (1511) un concilio ecumenico
che si svolse in San Giovanni in Laterano, in opposizione al concilio di Pisa
indetto da Luigi XII con il beneplacido di Massimiliano. Con Venezia e con la
Spagna dette vita alla Lega Santa, cui aderirono successivamente lo stesso
Massimiliano e il re d'Inghilterra. Il Concilio di Pisa, trasferitosi a Milano,
dichiarò
G. deposto il 21 aprile 1512. Nell'agosto dello stesso
anno, le truppe di J.F. de la Palisse furono costrette, sia pure vittoriose, a
ritirarsi da Ravenna, dove era caduto in battaglia il precedente comandante
Gaston de Foix, e a ripassare le Alpi. La Lega Santa riacquistò vigore,
ma a vantaggio degli spagnoli, che segnarono, con il congresso di Mantova,
l'inizio del loro dominio in Italia.
G. fu non solo un grande politico,
ma anche un generoso mecenate. Protesse, tra gli altri artisti, Raffaello,
Bramante e Michelangelo (Albissola Superiore, Savona 1443 - Roma 1513).