Complesso dottrinale e liturgico imposto da Mosè al popolo ebreo per
rivelazione avuta da Dio, che poneva i suoi fondamenti nell'idea monoteista di
un dio unico, inteso come ente spirituale, con gli attributi della potenza,
sapienza, bontà e giustizia; nel Decalogo; nel messianismo, ossia
nell'attesa di un redentore (Messia) e nell'espiazione mediante il sacrificio;
nella missione del popolo ebreo tra gli altri popoli. Per la parte strettamente
rituale erano con precisione stabiliti gli atti di culto esterno (sacrifici,
gerarchie sacerdotali, ecc.) capaci di distinguere il popolo ebreo, custode del
monoteismo, dagli idolatri; i precetti in materia di religione ed altri igienici
(circoncisione) o economici (anno giubilare). Giuridicamente il
G. si
basava sull'autorità indiscussa del padre di famiglia, sul diritto di
primogenitura, sul levirato, ecc. Erano anche previste le pene per i reati
principali. Alle leggi mosaiche gli Ebrei aggiunsero in seguito un complesso di
norme desunte dalla tradizione e raccolte nel Talmud.