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Giscard d'Estaing, Valéry.

Uomo politico francese. Eletto deputato nel 1956, iniziò la propria ascesa politica dopo l'avvento al potere del generale De Gaulle nel 1958. Leader dei repubblicani indipendenti, una formazione fiancheggiatrice del gollismo, nel 1959 divenne sottosegretario alle Finanze e nel 1962 ministro, nel Governo Debré, conservando l'incarico con Pompidou e Chaban-Delmas. Nella sua qualità di ministro delle Finanze non mancò di rivolgere, a più riprese, critiche da destra sulla politica di De Gaulle, rimanendo tuttavia fedele alla coalizione gollista e nelle elezioni del 1968, il suo partito ottenne un'ottima affermazione, passando da 43 a 64 seggi. All'inizio degli anni Settanta andò politicamente caratterizzandosi, continuando da un lato, a dare al governo gollista un appoggio leale, ma non incondizionato, dall'altro, sostenendo la necessità di una "nuova maggioranza", estesa all'opposizione centrista, capeggiata da Lecanuet. Egli si preparava in tal modo il terreno per la propria ascesa alla presidenza della Repubblica. Grazie infatti ai voti di questa nuova maggioranza, comprendente gollisti, repubblicani indipendenti e centristi, uscì vincitore alle elezioni presidenziali del maggio 1974. Affidò l'incarico di costituire il Governo a Chirac, presentando un programma caratterizzato in senso riformistico. Apparve tuttavia evidente che le differenze, rispetto al periodo precedente, erano più di forma che di sostanza, ed egli s'impose all'attenzione dell'opinione pubblica soprattutto per il suo stile "spregiudicato", che gli sarà in seguito criticato. Alla scadenza del suo settennato (maggio 1981), dovette cedere la presidenza al socialista Mitterrand. In occasione delle elezioni presidenziali del 1988, G. rinunciava a presentare la sua candidatura. G. si è in seguito impegnato a favorire l'unità delle forze conservatrici in Europa, ma il suo tentativo di presentare una lista unica alle europee del 1989 è fallito. È autore di varie opere di politica economica, tra cui: La Francia e l'unificazione politica dell'Europa (1955); Un secondo Rinascimento in Europa (1965); Inserimento delle previsioni del settore privato nel quadro dell'economia concertata (1965) (n. Coblenza 1926).