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Le tour du monde en 80 jours). Romanzo d'avventure di Jules Verne,
pubblicato nel 1873. L'opera è forse la più celebre del
fecondissmo scrittore. Phileas Fogg, gentiluomo inglese, scommette di compiere
in 80 giorni il giro del mondo, che intraprende col fido servo Giovanni detto
Passepartout. Sospettato autore d'un grosso furto, ha alle calcagna un
poliziotto. Nelle Indie salva dal rogo Auda, giovane vedova d'un maragià
e con questa prosegue il suo viaggio verso l'America. Qui Fogg sventa un assalto
d'indiani Sioux. Sulla nave che lo trasporta verso l'Europa durante una
tempesta, a corto di carbone, sacrifica l'alberatura. Finalmente giunge alla
mèta: ma il poliziotto, che lo ha instancabilmente tallonato, lo arresta
per rilasciarlo appena riconosciuto l'errore. Fogg teme d'aver perduto la
scommessa: ma, viaggiando verso est, aveva guadagnato un giorno; perciò
l'ha vinta. Questa mirabolante corsa del flemmatico gentiluomo intorno alla
terra è narrata dal Verne con un certo piglio umoristico non immemore di
Thackeray o di Dickens e senza quell'intendimento didascalico che appesantisce
assai spesso gli altri romanzi dello scrittore francese.