(detto
Cinzio o
Cintio). Letterato italiano. Fu segretario
alla corte di Ercole II d'Este. Più che per le sue truci tragedie
(
Orbecche, Didone, Cleopatra), è noto per una novella da cui
Shakespeare trasse il soggetto del suo
Otello. Di
G. ricordiamo un
Discorso intorno al comporre commedie e tragedie (1554), ispirato alle
teorie aristoteliche, che grande risonanza ebbe tra i contemporanei e
Discorso intorno al comporre dei romanzi (1554), in cui l'autore prende
le difese di Ariosto. Il volume delle sue cento novelle ha per titolo:
Ecatommiti (Ferrara 1504-1573).