Società segreta fondata da Giuseppe Mazzini a Marsiglia nel 1831.
Rivoluzionaria e d'intenti risolutamente unitari, aveva, a differenza della
Carboneria, un programma pubblico in cui ci si richiamava a "la fratellanza
degli Italiani credenti in una legge di Progresso e di Dovere..., convinti che
l'Italia è chiamata ad essere nazione". Gli ideali della
G.I.
erano
unità nazionale, indipendenza e libertà, il motto
pensiero ed azione, la parola d'ordine
ora e sempre, il simbolo un
ramo di cipresso. Organo della società era l'omonimo periodico, uscito
dal 1832 al 1834 e diffuso clandestinamente nella penisola. Fra i primi aderenti
all'associazione, perseguitati come ribelli, furono Giuseppe Garibaldi, Iacopo e
Giovanni Ruffini, Vincenzo Gioberti, Carlo Farini e Guerrazzi. La
G.I. si
sciolse dopo la prima guerra d'indipendenza (1849).
Giuseppe Mazzini