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Giovanni della Croce, santo.

Al secolo Juan de Yepes y Àlvarez. Dottore della Chiesa spagnolo. Compì gli studi presso il collegio dei gesuiti di Medina del Campo e nel 1563, con il nome di Giovanni di San Mattia, entrò nell'ordine carmelitano. Dal 1564 al 1567 fu a Salamanca dove seguì corsi regolari di arti e filosofia. Dopo un incontro con Santa Teresa, convintosi della necessità di riformare l'ordine carmelitano, fondò a Duruelo, nel 1568, il primo convento dei carmelitani scalzi, assumendo il nome di G. della C. Da allora fondò numerosi conventi per diffondere il movimento. Nel 1577 fu imprigionato dai carmelitani delle correnti non riformate nel convento di Toledo, da dove riuscì a fuggire l'anno successivo. Priore a Beas, vicario generale dell'Andalusia nel 1585, spogliato di ogni incarico nel 1591, si ritirò a Ubeda. Poeta sensibile e originale, anche se spesso oscuro, riuscì a trasferire nell'opera mistica la sensibilità umanistica dei poeti spagnoli. Le canzoni della Salita al Monte Carmelo, illustrate in tre libri di prosa, e quelle della Notte oscura dell'anima, spiegate in due libri di interpretazione critica, narrano il cammino dell'anima dall'ignoranza verso la comunione Dio. Il Cantico spirituale, ispirato al Cantico dei Cantici, descrive il percorso dell'anima dalla purgazione all'illuminazione, all'estasi suprema dell'incontro con Dio (Fontiveros, Avila 1542 - Ubeda, Jaén 1591).