Figlio di Alberico II, succedette ad Agapito II nel 955. Il suo progetto
politico fu caratterizzato dal tentativo di rendere autonoma la Chiesa rispetto
alla feudalità meridionale e all'aristocrazia romana. Non riuscendo a
prevalere su Berengario II, già re d'Italia, fu costretto a ricorrere
all'aiuto di Ottone I di Sassonia, incoronato a Roma il 2 febbraio 962.
Tuttavia, dopo aver formalizzato l'alleanza, si pentì dell'impegno
assunto con Ottone, conscio della subordinazione cui era costretto dal patto.
Per questo tentò di ribellarsi mediante un accordo con Berengario II e
con Adalberto. Ottone tornò a Roma, sconfisse gli alleati di
G. e,
dopo aver fatto processare il papa da un Concilio, lo fece deporre.
G.
riuscì a sconfiggere l'antipapa Leone VIII e a farsi nuovamente
dichiarare unico e legittimo pontefice. Morì poco dopo, mentre Ottone si
preparava a scendere nuovamente in Italia (937 - Roma 964).