Scultore e architetto italiano. Figlio e allievo dello scultore Nicola di Pietro
d'Apulia, collaborò con lui e con altri all'esecuzione del pulpito per il
duomo di Siena (1267-68). Eseguì tra il 1268 e il 1276 e il 1278 e il
1284 alcuni dei busti marmorei di
Profeti, Evangelisti e della
Madonna
con il Bambino all'esterno del battistero di Pisa. Alla morte del padre
(1284),
G.P. si recò a Siena dove gli fu concessa la cittadinanza
e dove lavorò alle dipendenze dell'Opera del Duomo, di cui fu nominato
capomastro. Disegnò la facciata del duomo di Siena e scolpì per
essa una serie di statue (
Filosofi dell'antichità, Profeti,
Evangelisti, la
Sibilla, Maria di Mosè). Nel 1297 l'artista
lasciò improvvisamente Siena; recatosi a Pistoia, realizzò il
pulpito della chiesa di Sant'Andrea (1301). Nel 1302
G.P. iniziò
il pulpito per il duomo di Pisa, la cui esecuzione si protrasse fino al 1312.
Questo monumento si presenta di forma circolare, con sette specchi intorno,
più due laterali a un ballatoio; anziché sostenersi su colonne, il
pulpito poggia in parte su statue e su grandiosi gruppi di più figure a
tutto tondo. L'ultima opera documentata di
G.P. è il sepolcro di
Margherita di Brabante (1311), moglie di Arrigo VII di Lussemburgo; di
quest'opera si conservano alcune sezioni nel Museo di Palazzo Bianco a Genova.
Tra questi capolavori, tappe fondamentali nella evoluzione del plasticismo
giovannesco, si collocano altre notevoli opere: la maggior parte delle statuette
che adornano il bacino superiore della fonte di Perugia; i due piccoli
Crocifissi lignei della chiesa di Sant'Andrea a Pistoia e del Museo
dell'Opera di Siena; la
Madonna in avorio del duomo di Pisa; la
Madonna con i due angioletti, reggicandelabro nella cappella degli
Scrovegni a Padova (1245 circa - Siena dopo il 1317).