Diacono di Tuscia, salì al soglio pontificio nel 523 durante gli ultimi
anni di regno dell'imperatore Teodorico. Questi, a causa delle persecuzioni cui
erano sottoposti gli Ariani nell'Impero d'Oriente, spinse
G. a recarsi a
Costantinopoli per convincere l'imperatore Giustino II a una maggiore tolleranza
nei confronti dei Goti abitanti della provincia danubiana. Al suo ritorno
Teodorico lo fece imprigionare poiché, pur essendo riuscito a far cessare
le discriminazioni nei confronti degli Ariani,
G. non aveva voluto
chiedere all'imperatore Giustino II di far tornare gli Ariani convertiti al
Cattolicesimo alla fede primitiva. Morto in seguito alle torture, la Chiesa lo
venera come martire. Festa: 27 maggio (m. Ravenna 526).