(detta
la Pulzella d'Orléans). Eroina francese. Contadina
lorenese, fin dall'adolescenza si considerò destinata da Dio a fornire
sostegno al re nella liberazione della Francia dalle truppe inglesi
(V. CENTO ANNI, GUERRA DEI). Ottenuta una scorta
da Roberto di Baudricourt, capitano della piazza di Vancouleurs,
attraversò il territorio controllato dagli anglo-borgognoni e si
presentò dal delfino Carlo presso Chinon. Questi le assegnò
un'armata, con la quale
G. giunse il 29 aprile 1429 davanti a
Orléans, posta sotto assedio da otto mesi. Liberata la città (8
maggio), l'eroina francese proseguì la sua conquista riportando una
vittoria sulle armate inglesi a Patay (18 giugno 1492) e liberando il territorio
francese fino a Reims, dove Carlo fu incoronato re (Carlo VII). Rifiutatosi il
re di continuare l'offensiva e procedere alla conquista di Parigi,
G.
decise di continuare l'impresa con un manipolo di uomini. Catturata a
Campiègne dai Borgognoni il 24 maggio 1430, nel novembre successivo fu
venduta per 10.000 scudi agli Inglesi e imprigionata nel castello di Rouen.
Carlo VII non fece alcun tentativo per liberarla, né con mezzi militari,
né con un negoziato.
G. venne condotta a Rouen e affidata a un
tribunale di ecclesiastici che la processarono per eresia e la condannarono al
rogo (30 maggio 1431). Nel 1449 Carlo VII, riconquistata Rouen, ordinò
un'inchiesta sulla sua vicenda; una seconda inchiesta, decisa dalle
autorità ecclesiastiche, si concluse con la revisione del processo e la
riabilitazione di
G. Proclamata santa nel 1920 è patrona di
Francia. Festa: 30 maggio (Domrémy, Vosgi 1412 - Rouen 1431). •
Lett. - La figura di
G. ha ispirato una notevole produzione letteraria.
Fra le opere più celebri vanno ricordate
La Pulzella
d'Orléans (1755) di Voltaire e l'omonimo dramma di Schiller (1801)
(V. PULZELLA D'ORLEANS, LA);
Santa Giovanna
(1923) di G.B. Shaw. • Mus. - Tra le opere musicali che si ispirano alla
vita di
G. ricordiamo:
La Pulzella d'Orléans (1881) di
Ciaikovski, l'oratorio drammatico
Giovanna d'Arco al rogo (1938) di A.
Honegger, su testo di P. Claudel.