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Giorgio III.

Re d'Inghilterra. Nipote di re Giorgio II, succedette al nonno nel 1760 a causa della morte prematura del padre avvenuta nel 1751. Sposò l'anno successivo Sofia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz. Al contrario dei suoi predecessori cercò immediatamente di affermare il proprio assoluto controllo sugli affari del regno e licenziò a questo scopo il ministro Pitt la cui prestigiosa figura di statista aveva dominato il periodo precedente. Tese successivamente a crearsi, anche attraverso la corruzione, una solida maggioranza parlamentare affidando poi il governo a ministri a lui assolutamente fedeli quali il Burke e lord North. Il maggiore scacco della sua politica assolutistica fu la secessione delle colonie americane che divenne definitiva nel 1783 con il trattato di Parigi. Questa sconfitta portò, attraverso l'azione di Pitt il giovane, alla definizione di una più larga autonomia del potere esecutivo nei confronti delle decisioni del re. Malgrado ciò G. riuscì a mantenere la propria popolarità e la propria influenza portando avanti una forte politica antifrancese e facendosi successivamente paladino della più totale intransigenza per quanto riguardava la questione irlandese. L'aggravarsi delle sue condizioni di salute lo costrinse poi ad abbandonare la vita pubblica a partire dal 1811 (Londra 1738 - Windsor 1820).