Pittore ed incisore italiano. Ricevette i primi insegnamenti dal padre; poi
venne messo a bottega presso Ribera. Prestissimo iniziò una serie di
viaggi nei maggiori centri pittorici della penisola: Roma, Firenze, Parma e
Venezia. Nel 1692 si recò in Spagna e vi si trattenne fino al 1702; fece
quindi ritorno in patria. Artista eccezionalmente dotato,
G. in quasi 60
anni di ininterrotta attività compose vertiginosamente opere brillanti e
piacevoli. La sbalorditiva quantità nocque alla qualità della sua
produzione. Tuttavia alcune opere possono indurre a collocare
G. nei
primi posti della pittura barocca napoletana. Le scene mitologiche del salone di
Palazzo Riccardi a Firenze (1682), la
Cacciata di Eliodoro nella chiesa
dei Gerolamini di Napoli (1684), la sontuosa volta dello scalone dell'Escorial a
Madrid, con l'
Esaltazione di Filippo II (1692-94), provano le sue doti di
decoratore ad affresco. Il
Giudizio di Paride nel Museo Federico di
Berlino, il monumentale
Martirio di San Pietro delle Gallerie di Venezia
(1692), ecc., mostrano le sue possibilità nella pittura ad olio. Ma
capolavoro assoluto resta la volta affrescata con il
Trionfo di Giuditta,
nella cappella del tesoro di San Martino (1704), primo saggio di pittura barocca
a Napoli.
G. fu anche pittore di ritratti, di nature morte e di scene di
genere (Napoli 1634-1705).