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Gioia, Melchiorre.

Saggista politico, filosofo ed economista italiano. Tra i massimi rappresentanti dell'Illuminismo italiano, scrisse di politica, di economia, di filosofia, e ricoprì importanti incarichi nella Repubblica italiana e nel Regno italico. Egli maturò presto, nello stesso collegio ecclesiastico di Alberono di Piacenza in cui si erano radicate le tendenze illuministiche, un orientamento favorevole al sensismo del Condillac, alla teologia giansenistica, unitamente all'antologismo del Malebranche. Ordinato sacerdote nel 1793, prese a frequentare gli ambienti giacobini e nel marzo 1797 fu arrestato. Scarcerato dopo alcuni mesi di detenzione, si trasferì a Milano e abbandonò il sacerdozio. Nel 1798, in collaborazione con Foscolo e Breganza, fondò il "Monitore italiano" e, poco più tardi, il "Censore", assumendo una posizione radicale che gli costò l'esilio. Ritornato a Milano nel 1799, fondò e diresse altri giornali che gli costarono nuovamente il carcere. Liberato in seguito alla costituzione della Repubblica Cisalpina, ottenne l'incarico di storiografo ufficiale e nel 1807 gli fu assegnata la direzione dell'Ufficio di statistica del Regno italico, da cui fu allontanato per questioni personali. Egli fu tra i primi a cogliere l'importanza della statistica e nel 1814, insieme con P. Custodi e G.D. Romagnosi fondò gli "Annali di Statistica". In filosofia si oppose a ogni astrattezza metafisica, avversando Kant e il kantismo. Accettò con forti riserve il sensismo, rimproverandogli di ridurre lo spirito a pura possibilità, e affermando che nel "sentire" entra sempre, in qualche misura, l'attività del soggetto. Affermò inoltre che le attività superiori dello spirito, come il giudizio, il paragone e simili, non sono riducibili a semplici sensazioni. Scrisse numerose opere, trattando di argomenti vari. Ricordiamo: Ragionamenti sui destini della Repubblica Italiana (1803); Logica statistica (1808); Nuovo prospetto delle scienze economiche (1815-17); Del merito e delle ricompense (1818); Ideologia (1822); Esercizio logico sugli errori (1824); Filosofia della statistica (1826) (Piacenza 1767 - Milano 1829).