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Gioco.

Attività ricreativa generalmente sottoposta a regole e nella quale possono aver parte la fortuna, la destrezza, la forza. Il g. può essere singolo o collettivo. G. può anche essere considerato un pubblico spettacolo effettuato in occasione di feste, di ricorrenze, ecc. In certi casi i g. assumono l'importanza di istituzioni civili e politiche. Presso gli antichi Greci e i Romani spesso i g. erano consacrati a qualche divinità. Celebri furono in Grecia gli agoni che si distinguevano in olimpici (sacri a Giove), in pitii (ad Apollo), in nemei (ad Ercole) e in ismici (a Nettuno). Durante quelle manifestazioni agonistiche si facevano gare atletiche (corse a piedi e a cavallo, salti, lotta, lancio del disco, ecc.) e gare di musica, di poesia, di pittura e così via. Il premio per il vincitore consisteva in una corona di oleastro o di alloro. A Roma, g. pubblici erano i ludi che comprendevano i g. gladiatori, i circensi, ecc. Altro carattere, presso i Romani, avevano i g. scenici, i baccanali, ecc. Nel Medioevo i g. spettacolari consistevano di solito in esercizi cavallereschi o militari, nelle cacce, nelle rappresentazioni sceniche. Tra essi citiamo le giostre, i tornei, la caccia col falcone, le corse dei cavalli (tra cui i palii): ricordiamo inoltre la pallamaglio, la corsa nei sacchi, il g. del pallone; fra i g. pubblici erano anche i fuochi artificiali, le laudi, i drammi sacri, ecc. G. di famiglia erano invece i tarocchi, gli scacchi, gli indovinelli; tra quelli basati sulla fortuna, i dadi, g. di antichissime origini, tra i preferiti dai Romani; il g. della morra e quello delle tavolette. Nella nostra epoca, tra quelli di antica origine rivivono gli scacchi, molti g. con le carte, i dadi, la morra, ecc. Di recente creazione sono, tra i g. collettivi, il football, la pallacanestro, e molti altri a carattere sportivo. Tra le varie categorie di g. ricordiamo quella dei g. da tavolino come la tombola, il g. dell'oca, la battaglia navale, monopoli, ecc. Fra i g. da tavolino possono essere compresi i g. con le carte, molti dei quali a noi pervenuti da tempi assai lontani; i tarocchi, la briscola, la scopa, lo scopone, più recenti, il poker, la canasta, il bridge, il ramino, il Trente et Quarante, ecc. I g. di società, che furono di moda soprattutto al principio del nostro secolo ma che risalgono al Settecento, comprendono passatempi fra persone riunite in salotto; parte essenziale di questo tipo di g. era la penitenza. Di moda sono oggi i g. di enigmistica, individuali, che riuniscono sciarade, rebus, anagrammi, logogrifi, polisensi, monoverbi, ecc. Tra i g. di prestigio, nei quali ha parte prevalente la destrezza di mano, sono compresi anche i g. di magia per l'esecuzione dei quali esistono veri professionisti. Sono definiti g. d'azzardo quelli in cui la vincita o la perdita è rimessa esclusivamente al caso senza che l'abilità del giocatore abbia la benché minima influenza; sono considerati tali la roulette, lo chemin de fer, i dadi, e vari g. con le carte. Tra i g. più noti ricordiamo il biliardo, che è così chiamato se provvisto di buche, mentre se ne è privo si parla di carambola. Tra i g. all'aperto uno dei primi posti spetta senz'altro alle bocce, g., fra l'altro, molto popolare. Fra i g. per l'infanzia vanno ricordati l'altalena, il girotondo, i trampoli, i soldatini di piombo, le bambole.