(dal greco
gymnastiké téchne: ginnastica). Attività
fisica che ha come obiettivo il raggiungimento delle ideali condizioni
neuromuscolari del corpo umano, attraverso l'esecuzione costante di movimenti
coordinati in esercizi prestabiliti. La
g. comprende sia attività
da svolgersi in locali chiusi sia attività da svolgersi all'aperto, con
attrezzi o a corpo libero, e può essere classificata in relazione ai
metodi o alle finalità perseguite. ║
G. medica: ha scopi
prevalentemente terapeutici e comprende esercizi che attivano gruppi muscolari e
rafforzano l'organismo da un punto di vista strettamente fisiologico. Gli
esercizi possono essere di tipo
correttivo, quando siano finalizzati a
correggere eventuali malformazioni o difetti del portamento, o
compensativo, quando tendano a riequilibrare scompensi dovuti a posizioni
obbligate, ad esempio di alcune attività lavorative. In particolare la
g. ortopedica si occupa della correzione degli atteggiamenti di postura
del rachide. ║
G. educativa: comprende i tipi di esercizi e di
metodiche normalmente indicate dal termine "educazione fisica" con cui la
g. è entrata nelle scuole italiane. Si attua con esercizi metodici
di tipo orientativo (deambulatori, psicocinetici, ai piccoli attrezzi, di
appoggio e sospensione) e giochi ginnici. La cosiddetta
g. da camera
appartiene a questa categoria, avendo finalità di tipo igienico da
raggiungere mediante esercizi non faticosi ed accessibili a persone di qualsiasi
età, senza l'ausilio di attrezzi particolari. ║
G.
preparatoria o
pre-atletica: comprende esercizi specifici per la
preparazione del fisico alle attività, più complesse e
particolari, di determinate discipline sportive. Ne sono un esempio la
g.
presciistica o la
prenatatoria. ║
G. attrezzistica o
artistica: è l'unica specialità che appartiene al settore
agonistico, essendo parte delle prove olimpiche sin dalla prima edizione dei
giochi moderni, e si compone di esercizi ai grandi attrezzi e di esercizi a
corpo libero. I movimenti eseguiti agli attrezzi contengono elementi di slancio,
di volteggio di forza e di posizioni statiche; nel corpo libero prevale invece
la composizione armoniosa di elementi ritmici, posizioni di equilibrio, di
tensione e di rilassamento. Nel quadro delle prove agonistiche il regolamento
prevede gare distintamente maschili e femminili, individuali e a squadre di sei
elementi ciascuna. Gli uomini devono esibirsi in sei esercizi obbligatori e sei
esercizi liberi da eseguire agli anelli, al cavallo con maniglie, alla sbarra,
alle parallele, al cavallo per volteggio, a corpo libero. Anche le donne devono
presentare un programma costituito da quattro esercizi obbligatori e quattro
liberi: alla trave, alle parallele asimmetriche, al cavallo da volteggio, a
corpo libero con accompagnamento musicale. Ai fini della classifica finale
concorrono le valutazioni ai singoli esercizi espresse dai giudici di gara (da
due a sei in relazione all'importanza dell'evento agonistico), considerate nella
loro totalità. A questa disciplina è associabile anche la
g.
ritmica, unicamente femminile, praticata di solito con l'ausilio di piccoli
attrezzi e caratterizzata dal fatto che in ogni movimento devono essere
coinvolte tutte le parti del corpo: ciò esclude qualsiasi esercizio da
eseguire meccanicamente o con forza. • Encicl. - Il termine
g.
deriva dal greco
gymnós: nudo; infatti gli antichi Greci solevano,
per ragioni igieniche ed estetiche, praticare una serie di esercizi fisici nudi.
In Grecia la
g. era considerata uno strumento per raggiungere lo sviluppo
armonioso del corpo, ma anche dell'intelligenza, dell'interazione sociale e
della personalità tanto che, fin dalla riforma di Solone del VI sec.
a.C., era parte integrante dell'educazione dei giovani. Dal V sec., con
l'affermarsi dei giochi olimpici, ebbe sempre maggior peso anche nella sua forma
"professionistica". Per i Romani gli esercizi ginnici ebbero invece valore solo
in quanto parte dell'addestramento militare, tanto che fu proprio l'imperatore
romano Teodosio a sopprimere nel 393 d.C. i giochi olimpici. Dopo la lunga
indifferenza del Medioevo e lo sporadico interesse rinascimentale nei confronti
della
g., si giunse nel XVIII sec. alle prime forme moderne di questa
disciplina. Fra i fondatori della
g. moderna citiamo il tedesco Muths, il
suo connazionale Jahn, ma soprattutto lo svedese P.H. Ling (1776-1839), cui si
deve l'elaborazione di una metodica, poi chiamata appunto
g. svedese, che
mirava allo sviluppo e all'armonia fisiologica di tutti i muscoli del corpo. La
g. svedese è composta di esercizi semplici, razionali, graduali e
non affaticanti: essa bandisce assolutamente sia l'atletismo, sia l'acrobatismo.
In Italia la prima associazione di
g. sorse a Torino nel 1844 e il primo
concorso ginnico ebbe luogo a Venezia nel 1869, organizzato dalla neonata
Federazione Ginnastica Italiana, socia dell'omologa Federazione
Internazionale.