Statistico, sociologo ed economista italiano. Fu docente in diverse
università italiane, fra cui quella di Roma dove diede avvio alla
facoltà di Scienze statistiche, demografiche ed attuariali e presidente
dell'ISTAT (Istituto Centrale di Statistica) dal 1926 al 1932. Fondò e
diresse le riviste "Metron" (1920) e "Indici del movimento economico italiano"
(1926). Nella sua metodica la società era concepita come un organismo
vitale di cui era necessario studiare il funzionamento attraverso la
comparazione dei momenti di squilibrio con quelli di normalità. Per
quanto riguarda la scienza statistica
G. si dedicò in particolare
alle teorie delle medie, delle variabili e delle relazioni statistiche, mentre
in campo economico si applicò ai problemi di stima del reddito e della
ricchezza nazionale. Tra i suoi numerosi scritti:
I fattori demografici
dell'evoluzione delle Nazioni, 1912;
L'ammontare e la composizione della
ricchezza delle nazioni, 1914;
Patologia economica, 1924;
Il
neoorganicismo, 1927;
Nascita, evoluzione e morte delle nazioni,
1930;
La dinamica delle popolazioni, 1931;
Variabilità e
concentrazione, 1939;
Le rilevazioni statistiche fra le popolazioni
primitive, 1940;
Le medie, 1957;
Ricchezza e reddito, 1959;
La logica della statistica, 1962 (Motta di Livenza, Treviso 1884 - Roma
1965).