Voce inglese: le cose. Termine entrato nell'uso etnologico internazionale per
descrivere una forma di scambio di beni sotto forma di dono. La descrizione del
g. è stata fatta per primo da R.F. Salisbury con riferimento alle
popolazioni Siane degli altipiani della Nuova Guinea che egli visitò nel
1952. Il
g. è lo scambio di beni aventi un certo valore
(conchiglie ornamentali, piume di uccelli del paradiso, ecc.) tra gruppi
autonomi diversi. Tale scambio si differenzia nettamente da un altro tipo di
scambio in uso tra quelle popolazioni, l'
umaiye, che consiste nel
trasferimento di oggetti meno pregiati tra parenti e vicini nel corso della vita
quotidiana. Le offerte del
g. si fanno in occasione di nascite,
matrimoni, riti stagionali propiziatori, ecc. Questo tipo di "dono" non è
individuale ma collettivo e viene infatti considerato uno scambio tra un gruppo
di discendenza e un altro, non tra individuo e individuo. Si tratta di uno
scambio rituale il cui compito è di stabilire e mantenere le alleanze tra
gruppi che, altrimenti, sarebbero tra loro estranei o nemici.