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Gilson, Etienne.

Filosofo e storico francese della filosofia. Professore dal 1913 nell'università di Lilla, nel 1919 è passato a quella di Strasburgo, nel 1921 alla Sorbona e nel 1932 al Collegio di Francia. È stato inoltre direttore di studi all'Ecole Pratique des Hautes Etudes Religeuses, ha fondato gli Archives d'Histoire Doctrinale et Litteraire du Moyen-Age e l'Institute of Medieval Studies di Toronto. Nel 1946 è stato nominato accademico di Francia. Molto intensa è stata la sua attività negli Stati Uniti (1948-1952). Pensatore religioso e medievalista, attribuisce al pensiero medievale il merito di aver saputo mediare la cultura classica col cristianesimo. Tra i massimi rappresentanti della neoscolastica, G. appartiene a quella corrente di pensiero che, rifacendosi a Tommaso d'Aquino, si è fatta assertrice di un "realismo" che, in opposizione all'idealismo, afferma la perennità della verità e della sua apertura problematica, in continuo arricchimento, per un rapporto dialettico con tutte le forme del pensiero. Nella sua speculazione, il filosofo francese si rifà a una metafisica che, identificando l'essere con la realtà, cerca di conciliare esigenze opposte in una visione tale da abbracciare l'essere con l'esistere. Tra le opere citiamo: La filosofia del Medioevo (1922); La filosofia di San Bonaventura (1924); Abelardo e Eloisa (1938); Dante e la filosofia medievale (1939); Il filosofo e la teologia (1960); Tre lezioni sul tomismo e la sua situazione attuale (1967) (Parigi 1884 - Gravant 1978).