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Gilas, Milovan.

Uomo politico e scrittore jugoslavo. Entrato nel Partito comunista jugoslavo nel 1932, venne imprigionato l'anno seguente per la sua attività contro il governo regio. Nei suoi tre anni di prigionia fu compagno di A. Rankovic, con il quale, assieme a Tito, Kardelj e Pijade, diventò uno dei maggiori dirigenti del Partito comunista jugoslavo. Fu tra i massimi esponenti della lotta di liberazione, nel Montenegro, in qualità di membro dell'Ufficio politico del partito e del comando supremo partigiano. Dopo la liberazione fu tra gli assertori della necessità di legami tra sovietici e jugoslavi, e di quel periodo è il suo primo scritto, Incontri con Stalin. Il suo spirito nazionale di partigiano fu però più forte del legame che aveva con Stalin, e si trovò quindi di fianco a Tito nel periodo critico del 1948, appoggiando la nascente Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia. Di questo periodo è lo scritto Lenin sui rapporti tra Stati socialisti, ricco di tesi sui principi dell'auto-determinazione dei popoli. In seguito divenne colonnello-generale dell'Armata jugoslava, deputato al governo, presidente dell'Assemblea nazionale e membro dell'ufficio politico. Contemporaneamente al decentramento ed all'autogestione, operò per la trasformazione del partito in Lega dei Comunisti della Jugoslavia. Nell'ottobre del 1953 iniziò le pubblicazioni di una serie di articoli sul quotidiano "Borba", in cui affermava l'esigenza di una discussione sul tema della democrazia socialista; nel 1954 pubblicò Anatomia di una morale, in cui attaccava la cristallizzazione burocratica della classe dirigente. Nel gennaio 1955 venne processato, assieme al direttore del Borba, per propaganda ostile e condannato ad un anno e mezzo di carcere con la condizionale. I suoi libri La nuova classe e Terra senza giustizia furono pubblicati negli Stati Uniti e gli procurarono sette anni di carcere (1957). Messo in libertà condizionata dopo quattro anni, fu arrestato per la quarta volta in seguito all'uscita a New York di Conversazioni con Stalin. Da questa nuova condanna venne liberato per amnistia nel dicembre 1966. Dopo la pubblicazione del volume La società imperfetta (1969) gli fu tuttavia impedito di recarsi all'estero. Nel 1987 è stata pubblicata in Italia la prima parte di una sua raccolta di memorie dal titolo Se la memoria non m'inganna. Ricordi di un uomo scomodo (Polja, Montenegro 1911 - Belgrado 1995).