Stilista italiano. Nato nei dintorni di Ravenna, in una provincia ricca di
storia e di cultura, nutrito degli stimoli e delle fascinazioni che poteva
trovare nella fornitissima biblioteca dei genitori, librai antiquari, e
arricchito dai contatti con civiltà diverse, conosciute da vicino durante
i lunghi viaggi sui cammini dell'Oriente, che l'hanno tenuto lontano 10 anni.
Nel 1979, è a New York, assistente nella sartoria di Dimitri, dove
apprende la tecnica di costruzione che sarà la base del redesign della
figura femminile, da lui costruita su nuove proporzioni. Nel 1983, presenta la
prima collezione con la sua firma, realizzata da Zamasport, e inizia la
collaborazione con Callaghan. Il debutto è un piccolo choc culturale: gli
abiti di jersey annodati sul corpo, le giacche minute, le spalle strette e curve
che esaltano una anatomia fragile e seducente, i colori intensi e indefiniti,
portano una parola nuova, attirano immediatamente l'attenzione di giornalisti e
compratori. In pochi anni, diventa uno dei capiscuola della moda italiana.
Successivamente, presenta la sua collezione a Parigi, nell'ambito delle sfilate
di prêt-à-porter francesi. Una standing ovation di 20 minuti lo
accoglie nell'olimpo dei grandi. Gli abiti, pur fedeli alla prima silhouette,
diventano via via più preziosi, esclusivi, ricchi di riferimenti
artistici, storici e culturali. Nelle sue creazioni si riflettono epoche ed
etnie, paesaggi e poesie, filtrati dalla sua personalità complessa e
romantica. Il suo credo è la leggerezza, i suoi tessuti hanno lavorazioni
tridimensionali che li rendono aerei, trasparenti, riflettenti, mutevoli. Nella
moda resta un outsider, in continuo viaggio dentro di sé. Oltre alle
linee
R.G., per donna e uomo, firma la G Gigli per un mercato più
giovane, numerosi altri prodotti e accessori, pelletteria, occhiali, un profumo.
Si cimenta col design di oggetti per la casa: tappeti fatti a mano per
Christopher Farr, lampade e specchi per Ycami, vetri per Pauly a Venezia,
mosaici per Bisazza (n. Castel Bolognese 1949).