Commediografo italiano. Attaccò con furia satirica e spregiudicatezza
tutto ciò che di pedante e di falso vi era nella società agli
albori del Settecento, e in particolare ogni forma letteraria che fosse avulsa
dalla realtà. Frutto di questa incessante battaglia fu un'opera di
carattere insolito, il
Dizionario cateriniano in cui, nella difesa del
volgare senese del Trecento, documentato dalla prosa di Santa Caterina, volle in
realtà colpire l'assoluto predominio linguistico fiorentino e con esso
l'Accademia della Crusca, dalla quale venne espulso. In nome della
sincerità, della schiettezza e della razionalità, ed in polemica
con il gesuitismo, costruì le sue tre più importanti commedie:
Don Pilone ossia il bacchettone falso, Gorgoleo ovvero il governatore delle
isole natanti e
La sorellina di Don Pilone, ispirate, tranne
l'ultima, a Molière. Tra le altre opere:
I litiganti ovvero il giudice
impazzito, Ser Lapo ovvero la moglie giudice e parte e
Le furberie di
Scappino (Siena 1660 - Roma 1722).