Voce del gergo teatrale. E. Ferravilla ne fece una delle sue creazioni meglio
riuscite, disegnando una figura di cantante sfiatato, soddisfatto di sé,
vanaglorioso, sempre pronto a ricordare immaginari trionfi e sempre nell'ansiosa
attesa di una pur modesta scrittura. La figura divenne così popolare che
il nome passò nel linguaggio teatrale a designare attori, anche di
merito, che tendono a strafare, o a raggiungere facili effetti scenici. ║
Per estens. - Il termine è usato per designare persone di scarso merito,
grande presunzione e morbosa vanità.