Pittore italiano. Allievo in giovane età del pittore svizzero Huber, che
insegnava paesaggio alla Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, passò
in seguito sotto la guida dell'olandese Pitloo, considerato un innovatore del
genere paesaggistico, che esercitò una notevole influenza su di lui. Dopo
il
Viaggio Pittorico nel Regno delle Due Sicilie,
G. eseguì
numerosi quadri per l'imperatore di Russia, tra i quali due grandi tele, la
prima rappresentante Napoli vista da Posillipo, l'altra la tomba di Virgilio,
notevoli soprattutto per la luminosità del colore. In seguito al successo
riportato con questi lavori passò al servizio del re Ferdinando II come
maestro di pittura dei suoi figli. Alcuni dei dipinti realizzati per la casa
reale furono inviati alla Esposizione Universale di Parigi, ove ottennero il
secondo premio. Della sua enorme produzione, che comprende numerosissimi oli,
acquarelli, mezze tempere, acqueforti, ricordiamo:
Mercato sulla spiaggia;
Tempesta sul golfo di Amalfi; La cappella del tesoro di San Gennaro.
Indicato come uno dei più brillanti rappresentanti della cosiddetta
"scuola di Posillipo", la quale raccolse le esperienze dei pittori che, in
contrasto con i modi figurativi convenzionalmente accettati, preferirono
ricavare i soggetti delle loro opere dalla vita all'aria aperta, precorrendo in
un certo senso la tematica degli Impressionisti,
G. si distinse per la
padronanza tecnica e la finezza degli accostamenti cromatici (Napoli
1806-1876).