Scrittore francese. La personalità di
G., complessa e sfuggente,
bilanciata fra contraddittorie aspirazioni alla libertà totale e al
conformismo è, nello stesso tempo, sensuale e puritana. Pubblica nel 1891
il suo primo libro:
I quaderni d'André Walter, seguito dalle
Poesie d'André Walter, scritte in un linguaggio simbolista,
ricercato e pretenzioso. Ancora sotto l'influenza simbolista, scrive
Il
trattato di Narciso, Il tentativo d'amore e
Il viaggio di Uriano. Due
anni più tardi
Paludi, satira degli ambienti parigini, segna
già una transizione; ma una vera evoluzione spirituale si ha con
Nutrimenti terrestri (1897). L'edonismo che pervade l'opera segna
l'inizio di una ricerca di se stesso. Scrive intanto il
Saül.
L'alternarsi dell'ebbrezza sensuale a un certo puritanesimo è il tratto
caratteristico dell'opera di
G. fin verso il 1910; così
all'austerità de
La porta stretta (1909) si contrappone
L'immoralista (1902), che celebra la gioia della convalescenza e il mondo
dei colori, dei profumi, del corpo a poco a poco ritrovato. Seguono poi:
Isabella (1912),
La sinfonia pastorale (1919) e
La scuola delle
mogli (1930). Essere se stesso, esigersi quale si è, libero dalla
società, libero dal proprio passato, infinitamente disponibile: questi
temi, che figuravano già nelle
Nourritures, sono ripresi nel 1914
ne
I sotterranei del Vaticano (1914), romanzo irresistibilmente comico.
La pubblicazione de
I falsari vale a
G. un nuovo successo presso
la giovane generazione. Nel 1926,
G. parte per l'Africa nera, riportando
da questo viaggio due libri contro il colonialismo e provocando una commissione
d'inchiesta:
Viaggio al Congo e il
Ritorno dal Ciad. Nelle pagine
del suo
Diario, G. si schiera decisamente dalla parte del socialismo. Ma
un viaggio a Mosca raffredda di molto il suo entusiasmo;
G., per il quale
libertà significava innanzi tutto la libertà borghese dello
scrittore, sfoga i suoi rancori in
Ritorno dall'URSS e
Ritocchi al mio
ritorno dall'URSS, del 1937. I tre atti di
Edipo, scritto nel 1930 e
rappresentato nel 1932 dai Pitoeff, portano sulla scena il fallimento di una
libertà. Nel 1942 raggiunge Tunisi; dopo il suo ritorno a Parigi, nel
1945, pubblica
Teseo, una traduzione dell'
Amleto e un adattamento
scenico del
Processo di Kafka. Nel 1947 riceve il premio Nobel per la
letteratura. L'influenza di
G. è stata grande sia nel campo
strettamente letterario, che in quello filosofico (Parigi 1869-1951).