Stato (23.200 kmq; 623.000 ab.) dell'Africa orientale, indipendente dal 27
giugno 1977, dopo essere stato per 115 anni una colonia francese denominata
dapprima Costa dei Somali, e dal 1967 Territorio francese degli Afar e Issa. Si
affaccia a Est sul golfo di Aden e confina con l'Etiopia e la Somalia. Capitale:
Gibuti. È una Repubblica presidenziale, suddivisa amministrativamente
nelle zone di Gibuti, Dikkil, Ali Sabieh e Tadjoura. Moneta: franco di Gibuti.
Lingue ufficiali: arabo e francese. Religione: prevalentemente l'islamica. La
R. di G. fa parte dell'ONU, dell'OUA e della Lega Araba.
GEOGRAFIAIl
territorio è caratterizzato dalla presenza di una piattaforma vulcanica
che si eleva nel Moussa Ali (2.063 m). La sezione centrale è occupata da
una vasta depressione che raggiunge il punto più basso del continente
africano con il Lago Assal, a 155 m sotto il livello del mare. Le coste sono
assai estese (370 km) e si affacciano sul golfo di
Aden.
ECONOMIA
Territorio pressoché desertico, la
R. di G.
presenta un'economia stentatissima, basata su un'agricoltura di sussistenza
(legumi, cereali, agrumi, datteri) e su uno scarso allevamento del bestiame
(ovini, caprini). Il porto della capitale, trasformato in zona franca doganale
dal 1977, è collegato per ferrovia con Addis Abeba; è stato di
fatto l'unica attività economica di rilievo del Paese, come centro di
riesportazione per i Paesi vicini e di importazione per l'interno.
STORIARaggiunta
l'indipendenza, il primo presidente della nuova Repubblica, Assan Gouled
Aptidon, ricorrendo anche a misure repressive, ha saputo conservare l'equilibrio
politico interno, riuscendo in particolare ad impedire che l'antica
rivalità tra la maggioranza somala e la minoranza Afar potesse creare una
situazione destabilizzante all'intero. Ottimi rapporti il nuovo Stato ha
continuato a mantenere con la Francia che nella
R. di G. ha conservato
un'importantissima base navale. A partire dagli anni Ottanta, il Paese ha dovuto
affrontare una grave crisi economica e problemi di ordine pubblico (attentati e
violente proteste popolari); inoltre, la guerra civile in Somalia è
spesso sconfinata nel territorio di
G. provocando, oltre a numerose
vittime, anche l'invasione di profughi somali. Nel 1992 è stata emanata
una nuova Costituzione, che ha formalmente aperto il Paese al multipartitismo.
Nel 1993 si sono svolte le prime elezioni, che hanno riconfermato il ruolo
egemone della Lega popolare per il progresso (RPP), ed in cui Gouled è
stato rieletto presidente. Il panorama politico comprende anche un partito di
opposizione che si chiama FRUD, cioè Fronte per la restaurazione
dell'unità e della democrazia: si tratta di un partito che possiede
un braccio armato di guerriglieri che si scontrano incessantemente con le forze
repressive del Governo. Questi scontri, intensi fin dal 1991, si sono
intensificati nelle settimane che seguirono le elezioni del 1993 e ciò ha
portato migliaia di persone a rifugiarsi in Etiopia. Il Governo francese ha
fatto da intermediario per ottenere il cessate il fuoco e l'apertura di
negoziati, ma Gouled ha asserito che la ribellione faceva parte di un complotto
ispirato dall'Etiopia. Nel 1994 il Governo ed il FRUD sono arrivati ad un
accordo che ha posto fine alla guerriglia ma ha provocato una grave divisione
interna al partito di opposizione. A metà del 1995 e sotto la pressione
del FMI, il Governo ha preso una serie di misure per aumentare il gettito
fiscale. L'anno seguente, il FMI ha concesso a
G. un credito di 6,7
milioni di dollari per l'appoggio al programma di riforme del Governo. Nel
marzo del 1996, il presidente Gouled ha destituito due ministri: Ahmed Boulaleh
Barreh, della Difesa e giustizia, e quello delle Carceri e affari islamici,
Moumin Bahdon Farah. L'allontanamento di questi due ministri ha avuto come
finalità il consolidamento della posizione del primo ministro Barkat
Gourad Hamadou e del capo di gabinetto Ismael Omar Guelleh, parente prossimo di
Gouled. Farah, che in aprile aveva annunciato la formazione di un nuovo partito
politico. Nelle elezioni politiche tenutesi a dicembre,
qualificate dall'opposizione come una “farsa”, la Lega
popolare per il progresso (RPP) ha guadagnato 25 seggi e il Fronte per la
restaurazione dell'unità e la democrazia (FRUD) 11 seggi. Nel 1996,
ad Addis Abeba, 17 oppositori del regime sono stati fatti prigionieri dal
Governo; tra i prigionieri vi era anche la militante per i diritti umani Aicha
Debalé (liberata nel 1998, grazie alla pressione di organizzazioni
internazionali). Dal 1997 al 2000
G. è stato devastato da una
grave siccità. Nel febbraio 2000 è stato firmato un nuovo accordo
di pace tra il Governo e il FRUD.
Cartina del Gibuti