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Gibilterra.

Possedimento britannico (6,5 kmq; 28.000 ab.) situato sulla punta meridionale della penisola iberica. Vi risiede un governatore, comandante la guarnigione militare, assistito da un Consiglio esecutivo composto da sette membri e da un Consiglio legislativo formato da dieci membri. La popolazione, di religione cattolica, parla correntemente sia l'inglese sia lo spagnolo. La rocca di G., promontorio alto 425 m dal quale deriva anche l'altro nome con il quale si usa definire l'enclave (la Rocca), presenta a Est e a Nord delle alte coste, mentre a Ovest scende a terrazze verso il mare, sul quale si aprono il porto e la città. • St. - Chiamata anticamente Talpe, prese il nome attuale dall'arabo Tarik (Gebel-al-Tarik: Monte di Tarik) che vi sbarcò nel 711, iniziando la conquista della Spagna. Nel 1309 tornò sotto il dominio spagnolo, ma venne in breve tempo riconquistata dagli Arabi. Finalmente, nel 1462, il marchese di Medina Sidonia ne assicurò il possesso alla Spagna. Nel corso della guerra di Successione spagnola fu conquistata da una flotta anglo-olandese (1704) e con il trattato di Utrecht (1713) venne definitivamente assegnata agli Inglesi. Privi di esito positivo furono i vari tentativi spagnoli (1727 e 1779-83) per riconquistarla. Durante il XIX sec. gli Inglesi ne fecero una fortezza inespugnabile. Il controllo di questa base fu di vitale importanza sia nella prima che nella seconda guerra mondiale. Dal 1969 G. non è più "colonia" britannica, ma "parte dei dominion di Sua Maestà" e gode di ampia autonomia interna. Nel 2000 Regno Unito e Spagna firmarono un accordo che estendeva alla popolazione di G. il trattamento riservato agli abitanti dell'Unione Europea. Nel 2002 un referendum popolare negò con il 99% dei voti l'allargamento della sovranità alla Spagna. Tuttavia né il Governo spagnolo né quello britannico si dimostrarono disposti a riconoscere l'esito del referendum in quanto promosso dalle autorità locali interessate essenzialmente all'autodeterminazione della Rocca. Nel 2006 le autorità locali, ministri spagnoli e inglesi firmarono un accordo territoriale in materia di controllo dei confini e di voli aerei, lasciando tuttavia ancora in sospeso il problema centrale dell'autodeterminazione politica.