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Giardino.

Terreno recintato adibito alla coltivazione di piante ornamentali. Vi sono diversi tipi di g. a secondo della sistemazione delle piante e del tipo di piante che in essi hanno dimora: g. all'inglese, all'italiana, alla giapponese, alla francese, ecc. Il g. alpino è uno speciale g. dove si coltivano piante d'alta montagna; il g. botanico (o orto botanico) è un g. sperimentale per la coltivazione di piante di altri Paesi. Il g. pensile è un g. posto su una terrazza o comunque alla sommità di una costruzione. • Arte - Le grandi civiltà dell'antico oriente svilupparono l'arte del giardinaggio; famosissimi furono i g. pensili con cui erano ornati tutti i palazzi di Babilonia. Sull'arte del g. nel mondo greco non sappiamo molto: abbiamo la descrizione del g. di Alcinoo da parte di Omero e sappiamo che i palazzi cretesi erano circondati da g.. Molto diffusi erano invece i boschi sacri ed i g. pubblici. Le pitture rinvenute a Pompei e gli scritti di Plinio e Cicerone testimoniano l'importanza del g. nella vita degli antichi Romani. Gli horti luculliani, i maecenatiani e i sallustiani dovettero essere dei magnifici esempi di gusto classico unito alla sfarzosità orientale che cominciava ad entrare a Roma. Nel Medioevo questa arte subì una notevole decadenza; solo gli Arabi seppero a Granata ed a Cordova impiantare dei fastosi g. che seguivano la tradizione orientale; anche i g. arabo-normanni di Sicilia furono mirabili esempi di questa arte. Nel XIV sec. si ricominciò, specialmente per merito dei monaci, ad interessarsi di giardinaggio. Il Rinascimento segnò il definitivo affermarsi del giardinaggio secondo lo stile italiano; famosi architetti come l'Alberti ed il Bramante non disdegnarono di cimentarvisi; abbiamo così i g. vaticani del Belvedere, Villa Madama, la villa Caprarola, la villa d'Este a Tivoli, la villa Lante a Bagnaia, ecc. Nei secc. XVI e XVII la moda del g. all'italiana con cascatelle, fontane, ninfei, costruzioni in pietra inquadrati in un rigido geometrismo prospettico, dilaga in tutta Europa. Alla fine del XVII sec. la Francia, per opera di Le Notre, impose il suo stile. La spaziosità degli scenari aperti e la maestosità dei viali che si aprivano nei boschi sono la nota dominante dello stile francese. Tuttavia, a lungo andare, tale stile degenerò in una anonima freddezza espressiva che provocò una reazione con il g. all'inglese. Ispirato chiaramente ai canoni romantici, tale tipo di g. segnò il ritorno alla natura. In Italia questo tipo di g. venne in voga nel periodo del Neoclassicismo, dando così luogo a g. nei quali alle forme vegetali naturalistiche si mischiano grotte di ninfe, tempietti, finte statue antiche e false rovine. Ai nostri giorni l'arte del g., abbandonando la pomposità delle epoche precedenti, tende piuttosto a considerare gli spazi verdi come una esigenza sociale. • Ord. scol. - G. d'infanzia: scuola avente per scopo l'istruzione e l'educazione dei bambini, d'ambo i sessi, di età dai tre ai sei anni. Questo tipo di scuola venne ideata nel 1840 dal tedesco Federico Froebel, il cui rivoluzionario metodo pedagogico si diffuse in tutto il mondo. In Italia tale metodo fu spogliato dell'eccessivo simbolismo filosofico e dal suo metodo pedagogico un po' meccanicistico. L'istruzione che si impartiva nei g. d'infanzia aveva carattere ricreativo e aveva lo scopo di disciplinare le primissime manifestazioni dell'intelligenza ed i primi segni del carattere del bambino. Nel nostro Paese il g. d'infanzia si diffuse specialmente per merito di Ferrante Aporti. Si insegnavano al bambino canto, disegno spontaneo, giochi ricreativi, lavori manuali ed esercizi di ginnastica. La legge istitutiva della scuola materna statale (18 marzo 1968) dispose la trasformazione dei g. d'infanzia in scuole materne statali. • Zool. - G. zoologico: località ove sono presentate al pubblico raccolte di animali vivi, scelti fra i più caratteristici dei diversi continenti o dei diversi ambienti climatici della Terra. Dette località devono assicurare agli animali un habitat di vita che si confaccia il più possibile alle loro esigenze naturali. In Italia il primo g. zoologico fu quello di Roma, aperto nel 1911; attualmente è il più grande esistente nel nostro Paese. Anche a Napoli, nel 1950, ne fu aperto un altro a cui seguì nel 1955 un g. zoologico di Torino.