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Giansenio, Cornelio.

Nome italianizzato di Cornelis Jansen. Teologo olandese. Sotto la direzione dei gesuiti, studiò a Utrecht e successivamente a Lovanio dove fervevano ancora le discussioni sul Baianismo, la dottrina sostenuta da Baio. Subì l'influenza di G. Janson, suo insegnante, e di Jean Duvergier de Hauranne, suo compagno di studi. Nel 1604 lo seguì a Parigi dove continuò gli studi alla Sorbona e fu suo ospite in una villa a Camp-du-Prats, presso Baiona, sino al 1614. Ritornato a Lovanio, nel 1619 vi conseguì il dottorato in Teologia, si dedicò all'insegnamento e nel 1630 assunse la cattedra di Sacra Scrittura. Nel 1635 divenne vescovo di Ypres. Sin dagli anni giovanili, in stretta collaborazione con l'amico J. Duvergier, aveva progettato una riforma della Chiesa, basata, per l'aspetto teologico, sull'Agostinismo, mentre sul piano strutturale propugnava il rafforzamento dell'autorità dei vescovi contro quella degli ordini religiosi, in particolare contro i gesuiti. La sua opera maggiore, Augustinus, pubblicata postuma a Lovanio nel 1640, fu duramente attaccata dai gesuiti e condannata dal tribunale dell'Inquisizione nel 1641. La condanna fu ratificata da papa Urbano VIII, con la bolla In eminenti (1643). Una nuova condanna fu emessa nel 1653 da Innocenzo X, con la bolla Cum occasione e quella definitiva fu pronunciata da Clemente XI con la bolla Unigenitus (1712). Tra le altre opere: Alexipharmakon (1630); Spongia notarum (1631); Mars Gallicus (1635). Importanti anche i commenti biblici: Tetrateuchus (1639); Pentateuchus (1641); Analecta (1644) (Acquoy o Ackoy, Leerdam 1585 - Ypres 1638).