Letterato italiano. Figlio di Bernardo, godette della protezione di Giuliano
duca di Nemours e di Leone X. Nel 1515 venne nominato canonico della basilica di
San Lorenzo. Custode della Libreria Laurenziana, fu uno dei primi a far parte
dell'Accademia degli Umidi, poi Fiorentina, in cui ebbe l'incarico di
riformatore della lingua (1551). Scrisse rime d'amore e canti carnascialeschi.
Sua opera principale è la
Storia d'Europa (Venezia, 1566) in 7
libri, incompiuta. Nel dialogo
Il Gello,
G. sostenne la
derivazione del fiorentino dall'aramaico. Primo esempio di grammatica da parte
di un autore toscano è
Della lingua che si parla e si scrive in
Firenze (Firenze 1495-1555).