Astrofisico italiano naturalizzato statunitense. Laureatosi in Fisica
all'università di Milano, lavorò per alcuni anni come ricercatore
nell'ambito della fisica delle particelle elementari, inizialmente presso lo
stesso ateneo milanese e in un secondo tempo nelle università
dell'Indiana e di Princeton. Divenuto membro nel 1959 dell'American Science and
Engineering, orientò le sue ricerche verso le emissioni di raggi X
nell'universo, partendo dall'ipotesi che nell'universo ci fossero altre
radiazioni, oltre a quelle che permettono ai nostri occhi e ai nostri telescopi
di ammirare stelle e pianeti. Nel 1962 scoprì una sorgente a raggi X al
di fuori del sistema solare: questa osservazione segnò la nascita
dell'astrofisica a raggi X. Nel 1963
G. propose la costruzione di un
satellite dedicato all'astrofisica dei raggi X; costruito fra il 1966 e il 1970,
il satellite
Uhuru venne lanciato nel 1970 dalla base spaziale San Marco
dell'università di Roma. Le ricerche di
G. proseguirono con la
realizzazione del primo osservatorio spaziale a raggi X: battezzato
Einstein, venne messo in orbita nel 1978. Dal 1981
G. si
dedicò all'astronomia e all'astrofisica ottica spaziale e in quello
stesso anno diventò il primo direttore del nuovo Space Telescope
Institute della Johns Hopkins University a Baltimora. Nel 1992 fu nominato
direttore generale dell'European Southern Observatory, il più grande
osservatorio astronomico terrestre. Fu anche presidente dell'Associated
Universities Inc. di Washington, professore ricercatore di Astrofisica presso la
citata Johns Hopkins University di Baltimora, nonché membro dell'Accademia dei
Lincei.
G. è uno dei maggiori astrofisici contemporanei, insignito nel 2002 del premio Nobel
per la Fisica (n. Genova 1931).