Mus. - Strumento musicale a corde nel quale l'archetto è sostituito da
una ruota dentata fatta girare per mezzo di una manovella. Si chiama anche
viola a ruota, viola da orbo, lira tedesca o
lira rustica.
Strumento che ebbe la massima popolarità nel Medioevo, dopo la creazione
delle viole, e nei secoli successivi; oggi è quasi totalmente scomparsa.
Ha avuto varie forme ma quella più comune ricorda quella di un'antica
viola con il manico assai corto. Poteva avere tre o quattro corde; girando la
manovella, i denti della ruota fungevano da plettro mettendo in vibrazione le
corde a vuoto. Bastava premere con i polpastrelli delle dita i tasti segnati sul
manico per ottenere tutta la gamma di note e per poter eseguire semplici
melodie. Esistevano anche modelli in cui, anziché essere le dita a
premere le corde sui tasti, queste venivano accorciate da appositi tasti
meccanici. Di norma una sola corda era usata per il canto, le altre, che
eccitate dalla ruota vibravano in ogni caso, fungevano da bordoni. Infatti tali
corde che suonavano a vuoto si chiamavano
bordoni o
mosche. I
Francesi chiamavano questo strumento anche
viélle (con due elle
per distinguerlo dalla
viéle con una sola elle, una viola
primitiva direttamente derivata dalla
kota). In origine sembra che la
g. fosse uno strumento con cui si dilettavano i signori dell'epoca ma
poi, con l'andar del tempo, divenne tipico strumento dei girovaghi (
lyra
mendicorum) e, in modo particolare, dei ciechi. Fino a non molto tempo fa
questo strumento era ancora diffuso in certe regioni della Francia ed anche in
Russia. Un modello molto grande di
g. venne chiamato
Organistrum.