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Geulincx, Arnold.

Filosofo belga. Di famiglia modesta, scelse la via degli studi rivelandovi ingegno acuto e mentalità aperta alla cultura cartesiana che, nonostante l'ostilità delle sfere accademiche, operava nell'università di Lovanio. Qui G. si iscrisse nel 1641, conseguendovi due anni dopo brillantemente la licenza in Artibus. Nella discussione delle Questiones quodlibeticae, liberi tornei su argomenti diversi che si tenevano fuori delle lezioni strettamente accademiche, G. dimostrò un orientamento decisamente antiaristotelico e una chiara adesione al Cartesianesimo. I conservatori gli divennero perciò sempre più ostili, finché ne ottennero la deposizione dalla cattedra nel 1658. Ciò convinse G. a lasciare il Belgio e a trasferirsi in Olanda. Andò a Leida e si sposò con la cugina Susanna Stix (1658). In questo periodo si convertì alla religione riformata a conclusione di un lungo travaglio di pensiero e di vita. Nel 1662 pubblicò la Logica fundamentis suis, a quibus hactenus collapsa fuit restituta; nel 1665 il Tractatus ethicus primus, studi che valsero a farlo conoscere e a procurargli aiuti, anche economici. Morì durante un'epidemia. Il suo influsso parve spegnersi con la sua esistenza a seguito di eventi accademici e politici: ma la sua figura venne lentamente prendendo rilievo nella storia dello sviluppo del Cartesianesimo (Anversa 1624 - Leida 1669).