Gesù di Nazareth
1   INTRODUZIONE
Piero della Francesca: Battesimo di Cristo
Secondo i Vangeli sinottici, Gesù Cristo venne battezzato nel fiume Giordano da Giovanni Battista. Una delle più celebri raffigurazioni pittoriche dell'episodio è il Battesimo di Cristo (1445 ca.), opera di Piero della Francesca, conservato alla National Gallery di Londra.
Bridgeman Art Library, Londra/New York

Gesù di Nazareth Per il cristianesimo, l’incarnazione del Figlio di Dio, miracolosamente concepito dalla vergine Maria, moglie di Giuseppe, un falegname di Nazareth. La data della nascita di Gesù non può essere stabilita con precisione; in base ai dati dei Vangeli, essa può essere fissata tra l’8 e il 4 avanti l’era volgare. Il nome “Gesù” deriva dall’ebraico Yehoshuah (che significa “Jehovah è liberazione”). L’appellativo “Cristo”, derivato dal greco christós (“messia”), traduzione dell’ebraico mashiakh (“l’unto”), cioè persona consacrata (re, profeta o sacerdote), fu usato dai primi seguaci di Gesù, che lo ritenevano il liberatore, il messia promesso di Israele; in seguito esso divenne parte integrante del nome di Gesù per opera della Chiesa, che lo ritiene il Redentore dell’intera umanità.

Mosaico del Duomo di Monreale, Sicilia
Il magnifico mosaico bizantino che raffigura il Cristo Pantocratore (cioè "Re dell'universo") attorniato dalla Vergine, dagli angeli e dai santi, decora l'abside del Duomo di Monreale. L'opera risale alla fine del XII secolo.
Scala/Art Resource, NY

Le principali fonti di informazione sulla vita di Gesù sono i Vangeli, scritti intorno alla seconda metà del I secolo. Contengono informazioni su Gesù anche le lettere di san Paolo e gli Atti degli Apostoli. Data la scarsità di altre fonti coeve e la natura teologica dei documenti biblici, alcuni studiosi del XIX secolo dubitarono dell’esistenza storica di Gesù, che però attualmente si ritiene reale in quanto accreditata sia da scrittori cristiani sia da storici ebrei e romani.

2   LA NASCITA E LA GIOVINEZZA
Vita di Gesù
Fino al Trecento strettamente connessa alla raffigurazione di soggetti sacri, la pittura continuò anche in seguito a essere lo strumento privilegiato per esprimere il sentimento religioso. Se, da un lato, la rappresentazione pittorica risultava particolarmente efficace nella resa immediata di concetti spesso complessi, non va sottovalutata la necessità di veicolare uno specifico messaggio, quello religioso appunto, presso gli analfabeti che non potevano accedere alle fonti scritte.
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I Vangeli di san Matteo e di san Luca, danno notizie sulla nascita e l’infanzia di Gesù, facendo risalire il suo albero genealogico ad Abramo e a Davide (Matteo 1:1-17; Luca 3:23-38). Le genealogie sono offerte come prova della messianicità di Gesù. Secondo Matteo (1:18-25) e Luca (1:1-2:20), Gesù nacque a Betlemme, dove Giuseppe e Maria si erano recati in seguito all’editto romano sul censimento della popolazione. Soltanto Matteo (2:13-23) descrive la fuga in Egitto per sottrarre il figlio al re giudeo Erode il Grande; soltanto Luca descrive l’osservanza di Giuseppe e Maria della legge ebraica che richiedeva la circoncisione e la presentazione del primogenito al tempio di Gerusalemme; Luca riferisce anche del loro viaggio successivo (2:41-51) con il giovane Gesù al tempio per la Pasqua ebraica. I Vangeli tacciono sulla vita di Gesù da quando aveva dodici anni fino a quando cominciò la sua missione pubblica, diciotto anni dopo.

3   INIZIO DELLA MISSIONE PUBBLICA
Resti di una sinagoga a Cafarnao, Israele
Antica città della Galilea citata nella Bibbia, situata sulle rive del lago di Tiberiade nell'odierno stato di Israele (e identificata con la località di Tell Hum), Cafarnao è il luogo dove Gesù di Nazareth riunì a sé i primi discepoli. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di una sinagoga costruita tra il II e il IV secolo d.C., le cui numerose colonne testimoniano dell'influenza romana sulla regione.
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Tutti e tre i Vangeli sinottici (i primi tre, così chiamati perché presentano una comune visione generale della vita di Gesù) datano l’inizio della missione pubblica di Gesù, durata circa un anno, dall’arresto di Giovanni Battista, mentre il Vangelo di Giovanni la fa risalire alla scelta dei primi discepoli (1:40-51) e la fa durare quasi tre anni.

I Vangeli sinottici presentano un’unica versione della missione pubblica e degli avvenimenti immediatamente precedenti: tutti descrivono il battesimo di Gesù nel fiume Giordano, per mano di Giovanni Battista, e registrano il successivo ritiro di Gesù nel deserto; Matteo (4:3-9) e Luca (4:3-12) raccontano le tentazioni alle quali Gesù fu sottoposto, in quel periodo di preparazione rituale, da parte del diavolo, o Satana.

In seguito, Gesù tornò in Galilea, visitò la propria famiglia a Nazareth (Luca 4:16-30), dove i concittadini lo contestarono, poi passò a Cafarnao, dove cominciò a insegnare. All’epoca, secondo i sinottici, Gesù chiamo a sé i primi discepoli, “Simone detto Pietro e Andrea suo fratello” (Matteo 4:18) “Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello” (Matteo 4:21). Tra i suoi numerosi seguaci Gesù scelse per assisterlo dodici discepoli.

4   I DISCEPOLI
Luoghi della vita di Gesù
Nato a Betlemme, figlio di un falegname di Nazareth, Gesù, dopo aver ricevuto il battesimo da Giovanni Battista sulle sponde del fiume Giordano, diede inizio alla sua predicazione, che durò tre anni, secondo il Vangelo di Giovanni. Cristo attraversò le province della Giudea e della Galilea, per concludere la sua missione a Gerusalemme, dove fu processato e crocifisso.
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Stabilitosi a Cafarnao, Gesù, accompagnato dai dodici discepoli, si spostava nelle città e nei villaggi vicini, proclamando l’avvento del regno di Dio, come i profeti ebraici, dispensando insegnamenti morali e conforto spirituale a tutti, specialmente ai più deboli. L’essenza di tali insegnamenti è presentata in Matteo (5:1-7:27) nel “Discorso della montagna”, che illustra le beatitudini (5:3-12) e contiene il Padre Nostro (6:9-13). L’attività missionaria di Gesù gli provocò l’ostilità dei farisei, timorosi che quegli insegnamenti minassero l’autorità della Torah (la Legge); altri invece temevano che la sua attività mal disponesse le autorità romane nei confronti di una restaurazione della monarchia in Israele.

Nonostante la crescente opposizione, la popolarità di Gesù aumentava, specialmente tra gli umili e gli oppressi. L’entusiasmo indusse i seguaci a tentare di “costringerlo a diventare re” (Giovanni 6:15), offerta rifiutata da Gesù, che si ritirò con i discepoli, attraverso il mare di Galilea (lago di Tiberiade), nuovamente a Cafarnao (Giovanni 6:15-21). Qui Gesù si proclamò “il pane della vita” (Giovanni 6:35) in un discorso che, per la sua durezza, gli alienò molti seguaci.

Gesù divise il suo tempo tra viaggi nelle città della Galilea e delle vicine regioni, periodi di istruzione dei discepoli e ritiri presso Gerusalemme. Secondo i sinottici, Gesù trascorse la maggior parte del tempo in Galilea, mentre Giovanni colloca la sua missione in Giudea, pur con numerose visite a Gerusalemme. I discorsi e i miracoli compiuti, soprattutto la resurrezione di Lazzaro a Betania (Giovanni 11:1-44), convinsero molti a credere in lui (Giovanni 11:45). Il momento più importante della sua missione pubblica fu quando, a Cesarea Filippi, Simon Pietro comprese che Gesù era il Cristo (Matteo 16:16; Marco 8:29; Luca 9:20), benché Gesù non lo avesse mai rivelato prima a Pietro o agli altri discepoli. Tale rivelazione, seguita dalla predizione della propria morte e resurrezione, le prescrizioni dettate ai suoi discepoli e la sua trasfigurazione divennero la fonte primaria per l’autorità e l’operato storico della Chiesa cristiana.

5   GLI ULTIMI GIORNI
Leonardo da Vinci: Ultima cena
Esempio di arte sacra tra i più famosi di tutti i tempi, l'Ultima cena o Cenacolo di Leonardo da Vinci decora una parete del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. L'affresco rappresenta il momento successivo all'affermazione di Cristo "Uno di voi mi tradirà", e descrive attraverso i gesti, le espressioni e le posture dei corpi le diverse reazioni degli apostoli alle parole di Gesù. Il Vasari narra che Leonardo studiò a lungo il comportamento dei sordomuti e la loro gestualità per riuscire a raffigurare con precisione le emozioni attraverso la fisicità delle sue figure.
Fratelli Alinari

Con l’arrivo della Pasqua, Gesù si diresse a Gerusalemme per l’ultima volta (secondo Giovanni furono numerosi i viaggi a Gerusalemme e più di uno a Pasqua, mentre i sinottici dividono la missione pubblica in una fase galilea e in una giudaica e ricordano una Pasqua dopo la partenza di Gesù dalla Galilea per la Giudea e Gerusalemme). La domenica precedente la Pasqua, Gesù entrò a Gerusalemme, dove fu accolto dalla folla acclamante: qui, il lunedì e il martedì, secondo i sinottici, scacciò dal tempio i mercanti e i cambiavalute che, per abitudine invalsa, avevano il permesso di commerciare sul sagrato esterno (Marco 11:15-19), e discusse con i sacerdoti, gli scribi, i farisei e i sadducei in materia di autorità e tributi e sulla resurrezione. Il martedì Gesù rivelò ai suoi discepoli i segni che avrebbero annunciato la sua parusia o secondo avvento.

Beato Angelico: L'orto degli Ulivi
Cromatismo delicato e uso di un'illuminazione piena sono i tratti distintivi dell'opera di Beato Angelico. L'affresco qui riprodotto fa parte del ciclo evangelico dipinto per il convento domenicano di San Marco a Firenze. L'episodio è quello della vigilia della morte di Cristo: dopo l'Ultima Cena, Gesù si reca a pregare nell'Orto di Getsemani, ai piedi del monte degli Ulivi; si fa accompagnare da Pietro, Giacomo e Giovanni (che si addormentano), mentre chiede agli altri discepoli di aspettarlo all'esterno dell'orto.
Arte & Immagini srl /Corbis

Il mercoledì Gesù fu unto a Betania in preparazione alla sua sepoltura (Matteo 26:6-13; Marco 14:3-9). Nel frattempo a Gerusalemme sacerdoti e scribi, convinti che le sue attività avrebbero suscitato l’ostilità dei romani contro il popolo ebraico (Giovanni 11:48), cospirarono con Giuda Iscariota, uno dei discepoli, per far arrestare e uccidere di nascosto Gesù, “perché temevano il popolo” (Luca 22:2). Per Giovanni (11:47-53) la cospirazione precedette l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. Il giovedì Gesù fece la cena pasquale con i discepoli durante la quale alluse all’imminente tradimento e alla propria morte come sacrificio per i peccati dell’umanità. Nel benedire il pane azzimo e il vino, durante il servizio pasquale, chiamò il pane il proprio corpo e il vino il proprio “sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati” (Matteo 26:28), e invitò i discepoli a consumarne. Questo rituale, l’Eucaristia, è stato da allora ripetuto dai cristiani nella messa, diventando uno dei sacramenti della Chiesa cattolica.

Dopo la cena, Gesù e i discepoli andarono sul monte degli Ulivi dove, secondo Matteo (26:30-32) e Marco (14:26-28), egli annunciò che sarebbe “risorto” dai morti. Sapendo vicina la morte, Gesù si ritirò nell’orto del Getsemani dove, “in preda all’angoscia” (Luca 22:44), meditò e pregò, finché un gruppo mandato dai sacerdoti e dagli anziani e guidato da Giuda Iscariota si presentò per arrestarlo.

6   IL PROCESSO E LA CROCIFISSIONE
Rubens: Cristo sulla croce
Dopo aver chiesto alla folla di decidere se Cristo dovesse morire o no, Ponzio Pilato condannò a morte il "Re dei Giudei". Gesù fu obbligato a portare la croce sul Golgota, il luogo dove fu crocifisso. Cristo sulla croce fu dipinto da Pieter Paul Rubens nel 1620: il quadro raffigura, con intensa drammaticità sottolineata dai gesti e dalle contorte posture dei corpi, Gesù crocifisso tra i due ladroni.
The New York Public Library

Secondo Giovanni (18:13-24), Gesù, dopo l’arresto, venne condotto da Anna, suocero del sommo sacerdote Caifa, per un primo interrogatorio. I sinottici non menzionano l’episodio e riferiscono solo che Gesù venne condotto davanti al consiglio supremo degli ebrei, il sinedrio, dove Caifa gli chiese di dichiarare se era “il Cristo e Figlio di Dio” (Matteo 26:63). Alla risposta affermativa (Marco 14:62), il consiglio condannò Gesù a morte come blasfemo. Poiché solo il procuratore romano aveva facoltà di infliggere la pena capitale, il venerdì mattina Gesù venne condotto davanti a Ponzio Pilato, il quale, prima di condannarlo, gli chiese anch’egli se era il re dei giudei; Gesù replicò: “Tu l’hai detto” (Marco 15:2). Pilato tentò vari espedienti per salvare Gesù prima di lasciare la decisione al popolo. Quando la folla invocò la sua morte, Pilato (Matteo 27:24) ordinò l’esecuzione.

Antelami: Deposizione
Nel celebre rilievo in marmo di Benedetto Antelami, scolpito nel 1178 per il Duomo di Parma, è raffigurata la deposizione di Gesù. Dopo la morte sulla croce, il corpo di Cristo venne deposto e collocato provvisoriamente in un sepolcro da Giuseppe di Arimatea.
David Lees/Corbis

Gesù, condotto sul Golgota, fu inchiodato accanto a due ladroni su una croce, sulla quale “al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: questi è Gesù, il re dei giudei” (Matteo 27:37). Alla sua morte, il corpo venne deposto e, avvicinandosi lo Shabbat, giorno in cui era vietata la sepoltura, venne composto sommariamente in una tomba da Giuseppe di Arimatea (Giovanni 19:39-42 riferisce che Giuseppe fu assistito da Nicodemo).

7   LA RESURREZIONE
C. De Predis: Incredulità di San Tommaso
Il "bisogno" di san Tommaso di "toccare con mano" per credere alla realtà del Cristo risorto ispirò nei secoli numerosi artisti, che videro nel gesto dell'apostolo l'espressione di un tratto profondamente umano. Il miniaturista milanese Cristoforo De Predis (morto nel 1486) raffigurò l'episodio in un codice conservato presso la Biblioteca Reale di Torino.
Archivo Iconografico, S.A./Corbis

La domenica mattina, “Maria di Magdala e Maria di Giacomo” (Marco 16:1), recatesi sulla tomba per ungere il corpo di Gesù, la trovarono vuota. Matteo (28:2) riferisce che un angelo apparve dopo un terremoto e rimosse la lastra. Secondo Marco (16:5) nella tomba “un giovane” vestito di bianco annunciò loro che Gesù era risorto; in Matteo (28:5-6) ad annunciarlo è l’angelo e in Luca (24:4) sono due uomini “in vestiti sgargianti”; secondo Giovanni (20:11-18), Maria Maddalena vide due angeli e poi il Cristo risorto.

Nel corso della stessa giornata, secondo Luca, Giovanni e Marco, Gesù apparve alle donne e ad altri discepoli in vari luoghi a Gerusalemme e nei pressi della città. La maggior parte dei discepoli non dubitò di aver visto e udito il maestro, tuttavia qualcuno inizialmente ne dubitò (Matteo 28:17); Tommaso, che non era presente a quelle prime apparizioni, dubitò anche della resurrezione (Giovanni 20:24-29). Come riporta il Nuovo Testamento, la resurrezione di Gesù fu una delle dottrine cristiane di maggior forza perché, risorgendo, Gesù dava all’umanità speranza di una vita dopo la morte, nel regno dei cieli.

Tutti i Vangeli aggiungono che, per un breve periodo dopo la resurrezione, Gesù istruì gli apostoli nelle questioni riguardanti il regno di Dio. Ordinò inoltre “Andate... e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Matteo 28:19). Infine, secondo Luca (24:50-51), a Betania Gesù fu visto dai discepoli salire ai cieli. Negli Atti (1:2-12) si riferisce che l’ascensione avvenne 40 giorni dopo la resurrezione.

Le dottrine esposte da Gesù e quelle che lo riguardavano furono successivamente sviluppate nei principali dogmi della teologia cristiana; inoltre, la vera natura di Cristo divenne oggetto della disciplina teologica nota come cristologia.