Scrittore e uomo politico romano. Figlio di Druso, fu adottato nel 4 d.C. da
Tiberio, che lo condusse con sé nelle campagne di Germania e di Pannonia.
Nel 13 d.C. sostituì Tiberio al comando dell'esercito del Reno. Dal 14 al
16 cercò di portare a buon fine la conquista, già tentata da
Augusto, dei territori fra il Reno e l'Elba. Ottenuto il comando su tutte le
province orientali, nel 18 fu anche console insieme con Tiberio e viaggiò
per l'Asia. L'anno seguente, si recò in Egitto, contro la volontà
di Tiberio, poi entrò in aperta contesa con Gneo Calpurnio Pisone, che
nel 17 era stato nominato governatore della Siria per assisterlo e consigliarlo,
o piuttosto per sorvegliarlo. Quando
G. misteriosamente morì in
Antiochia si sospettò che Pisone lo avesse avvelenato. Dalla moglie
Agrippina, nipote di Augusto,
G. ebbe nove figli, fra i quali
l'imperatore Caligola e Agrippina, la madre di Nerone. Di lui, oratore, autore
di commedie greche e di epigrammi, abbiamo il rifacimento latino dei
Fenomeni di Arato e di una parte dei
Prognostici (Roma 15 a.C. -
Antiochia 19 d.C.).