Economista e scrittore italiano. Fu sacerdote, avvocato e docente prima di
Metafisica e poi di Etica nell'università di Napoli. Nel 1754 il
fiorentino Bartolomeo Intieri fece istituire per lui a Napoli una cattedra di
Commercio e di meccanica che divenne l'anno seguente una cattedra di Economia
politica, probabilmente la prima istituita in Europa.
G. fu anche il
primo ad impiegare per l'insegnamento scientifico l'italiano invece del latino.
Di lui vanno ricordate fra le opere filosofiche gli
Elementa methaphisicae
mathematicum in morem adornata (Napoli 1743-46), denunciata alla Santa
Congregazione dell'Indice per panteismo e giansenismo; gli
Elementa artis
logico-criticae (Napoli 1754); il
Discorso sopra il vero fine delle
lettere e delle scienze (1753) che segna la svolta decisiva di
G.
verso le scienze pratiche. Il suo pensiero economico è racchiuso nelle
Lezioni di commercio, o sia di economia civile (Napoli 1776).
G.
è il più illustre e il più moderato dei mercantilisti
italiani. È paternalista in campo industriale, liberista in agricoltura.
Propugna la massima libertà del commercio interno, una più giusta
ripartizione della proprietà fondiaria, limitazioni alla proprietà
ecclesiastica, l'elevazione sociale delle classi popolari (Castiglione, Salerno
1713 - Napoli 1769).