Eroina di una delle più popolari leggende medioevali. Figlia di un duca
del Brabante, e sposata a Sigfrido, conte di Offtendick. La leggenda popolare
narra che, accusata d'adulterio da Golo, intendente di Sigfrido, fu consegnata
ai carnefici. Questi ebbero pietà di lei e, anziché ucciderla,
l'abbandonarono in una foresta. La donna visse di erbe e di frutti, ed il
figlioletto, natole da poco, fu allattato da una cerva. Dopo sei anni Sigfrido,
andando a caccia nella foresta, incontrò e riconobbe la moglie,
constatandone l'innocenza; la riportò allora al suo palazzo, ma era
tardi. Per le privazioni patite,
G. morì poco dopo, e il suo corpo
fu seppellito con grandi onori.