Che o chi genera. ● Elettr. -
G. elettrico: macchina che mantiene
una differenza di potenziale tra gli estremi di un conduttore per ottenere il
passaggio di corrente elettrica attraverso esso. Si chiamano poli o morsetti del
g. i due punti tra cui vanno inseriti i conduttori entro cui si vuol far
passare la corrente. Esempi di
g.: macchine elettrostatiche,
accumulatori, dinamo, alternatori. Le due grandezze caratteristiche di un
g. sono:
a) la forza elettromotrice (f.e.m.) che è misurata
dallo stesso numero che misura la differenza di potenziale esistente tra i due
morsetti quando non si eroghi corrente ed il
g. sia in equilibrio: essa
quindi si misura in volt, mediante un elettrometro collegato ai morsetti quando
questi non sono connessi con un circuito esterno.
b) La resistenza
interna, che si misura in Ohm, ed è la resistenza che la corrente
incontra, per così dire, passando entro il
g. stesso. I
g.
possono essere collegati fra loro in serie o in parallelo. ║
G. in
serie: quando si collega il polo positivo del primo elemento col negativo
del secondo; e così di seguito. Indicando con
r la misura della
resistenza interna di ogni elemento, con
Re quella della resistenza
esterna, per la legge di Ohm sui circuiti chiusi, si ha, notando che ne è
la f.e.m. complessiva:

dove
nr+Re è la resistenza totale. Nei
g. in serie la forza
elettromotrice è uguale alla somma delle forze elettromotrici delle
singole pile. ║
G. in parallelo: quando si collegano tra loro tutti
i poli positivi degli
n elementi e tra loro tutti i poli negativi.
Notando che la resistenza interna complessiva diventa r/n, e la f.e.m. è
quella di un solo elemento, risulta che

Nei
g. in parallelo la f.e.m. è uguale alla
forza elettromotrice delle singole pile. L'accoppiamento in serie è
conveniente quando la resistenza interna è trascurabile rispetto
all'esterna; mentre quello in parallelo conviene quando la resistenza esterna
è trascurabile rispetto all'interna.
Schema di un generatore elettrico