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Geisel, Ernesto.

Militare e uomo politico brasiliano. Appartenente a una famiglia di origine tedesca e di religione luterana, seguì la carriera militare, al pari dei suoi due fratelli, percorrendone i vari gradi sino alla promozione a generale. Nel 1964 fece parte del gruppo di alti ufficiali legalisti, contrari all'attuazione del colpo di stato contro il presidente Goulart. Ciò, tuttavia, non gli impedì, dopo l'attuazione del golpe, di diventare consigliere militare del presidente-generale Castello Branco e di continuare a collaborare strettamente con il regime, anche dopo l'affermazione, nel 1968, della "linea dura". Nel 1969, mentre suo fratello Orlando diventava ministro della Guerra, fu nominato direttore della Petrobras, la società nazionale del petrolio e, alla testa di questo colosso economico, diede prova di notevoli doti organizzative, procedendo al suo ammodernamento. Designato come candidato alla presidenza della Repubblica, con la scadenza del mandato del gen. Garrastazu Medici, veniva eletto nel gennaio 1974 da un collegio elettorale di 503 membri, ottenendo 400 voti a favore e 70 contrari. Indicato come esponente della corrente nazionale e sociale, contraria a un tipo di sviluppo economico basato soprattutto sugli investimenti stranieri, senza tener conto delle esigenze sociali del paese, dopo l'assunzione ufficiale della presidenza, il 15 marzo 1974, non manifestò tuttavia tendenze di rottura col passato, pur dicendosi consapevole della necessità di porre un freno alla dipendenza dai capitali stranieri e di migliorare i rapporti tra Stato e Chiesa cattolica (G. è il primo presidente del Brasile di religione protestante), deterioratisi sotto il regime militare, contro i cui metodi di violenza la Chiesa aveva alzato spesso la propria voce (Stato di Rio Grande do Sol 1909 - Rio de Janeiro 1996).