Patriota e scrittore italiano. Molto attivo politicamente, nel 1848 tentò
inutilmente di far insorgere Trieste; in seguito si rifugiò a Trento dove
fu arrestato. Imprigionato in un carcere austriaco, riuscì ad evadere e
alla fine dello stesso anno fu eletto deputato della città di Rovereto
presso la Dieta di Francoforte, all'interno della quale si batté a lungo
perché il Trentino non venisse annesso alla Confederazione germanica.
Fondò a Padova il giornale patriottico "La favilla", nel quale diede voce
agli assertori dell'irredentismo trentino, e durante il periodo dell'esilio
torinese diede vita al giornale "Il patriota". Fu autore di poesie e opere di
stampo romantico, oggi poco conosciute. Tra esse ricordiamo il monologo
Cristoforo Colombo (1846), la tragedia in endecasillabi
Paolo
(1847), il melodramma
La disfida di Barletta (1847), per il quale trasse
spunto dal romanzo di D'Azeglio, la raccolta di novelle in versi
L'ondina
d'Alsberga (1853), la raccolta di liriche
Poesie (1861) e numerosi
scritti politici tra cui
La questione del Trentino (1860) (Nago, Trento
1813 - Milano 1886).