Umanista bizantino. Venuto in Italia nel 1444, in occasione del Concilio sulla
preminenza del platonismo o dell'aristotelismo, da cui sarebbe poi nata
l'Accademia Fiorentina, si stabilì in Italia, dove fu presto apprezzato
come uno dei più competenti interpreti di Aristotele. Insegnò
greco a Ferrara (1442-49), trasferendosi poi a Roma dove insegnò
filosofia ed ebbe da papa Niccolò V l'incarico di tradurre gli scrittori
greci. Alla morte del papa, nel 1455, si trasferì a Napoli, su incarico
di Alfonso d'Aragona. Ritornato a Roma nel 1463, ottenne da Pio II la commenda
dell'abbazia di San Giovanni a Piro. Famose e ancora apprezzate rimangono le sue
traduzioni di autori greci, in particolare di Aristotele (Salonicco 1398 circa -
San Giovanni a Piro, Salerno 1475).