Predicatore e patriota italiano. È il fondatore della Chiesa Evangelica
d'Italia. Entrato giovanissimo tra i Barnabiti (1826), uscì dall'ordine
nel 1848 e definitivamente dalla Chiesa nell'anno successivo. Andò esule
a Londra dove aprì una sua chiesa protestante. Predicò anche in
Scozia e Irlanda, negli Stati Uniti e nel Canada. Ma i disordini suscitati dalle
sue violente letture antipapali lo ricondussero a Londra, da dove, nel 1859,
rientrò in Italia. Qui seguì Garibaldi come cappellano nella
spedizione dei Mille (1861) e dell'Agro romano (1867). La chiesa che non gli
riuscì di fondare a Firenze, dove visse lunghi anni, fu costituita nel
1870 a Milano. Essa risultò dall'unione di ventitré chiese
evangeliche indipendenti e prese il nome di Chiesa Libera Cristiana in Italia e
anche Chiesa Evangelica d'Italia. Con la presa di Roma la sede fu qui
trasportata nella piazza di Ponte di fronte a Castel Sant'Angelo. Vastissima
è la sua produzione, in italiano ed in inglese. Tra le opere più
importanti:
I miei ricordi degli ultimi Papi (Londra 1858);
Il Papato
e l'Italia (1862);
Della chiesa in Italia senza sètte (1864);
Progetto per una Chiesa unitaria in Italia (Londra 1865);
Dei concili
ecumenici (1869);
La favola di San Pietro a Roma (Firenze 1868);
Che sia il plimuttismo (ivi 1876);
Maria al cuore dell'italiano
(1880). In esse tra l'altro
G. nega il primato del papa, la presenza
reale di Gesù nell'eucarestia e l'immacolata concezione della Vergine
(Bologna 1809 - Roma 1889).