Medico tedesco. Studiò Medicina ad Harderwijke e a Leida, dove si
laureò e in seguito insegnò Chimica e Medicina. Si occupò
prevalentemente di patologia e clinica medica oltre che di farmacia. Fu autore
di numerosi scritti e trattati tra i quali citiamo:
Libellus de methodo
concinnandi formulas medicamentorum (1739),
Dissertatio de modo quo ossa
se vicinis accomodant partibus (1743),
Institutiones pathologiae
medicinales (1758),
Opuscola academica omnia (1777). Particolarmente
interessanti sono i trattati
De regimine mentis quod medicorum est (1747)
e
Sermo academicus alter de regimine mentis quod medicorum est (1763). In
essi
G. teorizzò sui rapporti tra anima e corpo respingendo la
teoria dualistica cartesiana e propendendo per un'interpretazione unitaria, pur
non giungendo ad identificare l'anima con il cervello, nel quale agirebbe un
principio vitale, l'
enormon. Secondo
G. mente e cervello sono
fortemente legati e si influenzano costantemente; essi pertanto dovrebbero
essere oggetto di studio di una stessa scienza che li consideri in maniera
unitaria (Heidelberg 1705 - Leida 1780).