Filosofo francese. Il suo primo scritto (1624) è contro Aristotele e la
filosofia scolastica (
Exercitationes paradoxicae adversus Aristoteleos).
Nelle opere posteriori si occupa della dottrina atomistica, nel tentativo di
rinnovare l'epicureismo; il
Syntagma philosophiae Epicuri (1649) è
un'esposizione della dottrina del filosofo greco; il
Syntagma
philosophicum, la sua opera principale, è divisa in logica, fisica ed
etica, oltre ad una sezione speciale dedicata al metodo. Il
G. è
noto, inoltre, per le sue
Obiezioni alle Meditazioni di Descartes, e per
lo scritto polemico, in risposta a Descartes,
Disquisitio metaphysica, seu
dubitationes et instantiae adversus Renati Cartesii metaphysicam et responsa
(1644). Ammiratore di Galilei, di cui sentì l'influenza,
G.
intuì l'importanza delle leggi della dinamica; rivalutatore
dell'atomismo, richiamò l'attenzione su di una teoria che si adattava
alla nuova scienza e si contrapponeva al meccanicismo geometrico di Descartes.
Comportando la teoria atomica l'ammissione del vuoto, egli veniva a sostenere
filosoficamente, contro gli aristotelici e Descartes, quello che Torricelli e
Pascal avevano dimostrato sperimentalmente. Dal punto di vista più
propriamente speculativo, la logica di
G. ha una decisa intonazione
nominalistica ed empiristica, mentre la sua fisica segue l'atomismo epicureo,
ripensato secondo le teorie del tempo. Con Galilei, egli sostiene che non il
movimento ma l'impulso al movimento è costante; e, con Telesio, che tutti
gli atomi hanno una sensibilità propria (Champtercier 1592 - Parigi
1655).