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Garçonne, La.

Romanzo dello scrittore francese Victor Margueritte, pubblicato nel 1923. L'opera, che destò enorme scalpore non solo in Francia, ma si può dire in tutto il mondo a cultura occidentale e che contribuì di molto alla formazione di un nuovo atteggiamento nei confronti del problema del sesso, prende le mosse da un avvenimento apparentemente banale: una tranquilla ragazza di "buona famiglia" scopre il fidanzato in compagnia di un'altra donna poco prima del matrimonio. Monica, questo è il suo nome, ne rimane sconvolta e ribellandosi ad un'assurda concezione del sesso che dà all'uomo una libertà ben maggiore di quella della donna, si concede ad un giovane che non conosce, quasi a ribadire una parità di diritti e di doveri. Carattere forte, Monica, sicura di incontrare comprensione, svela poi ai genitori il suo comportamento, ma questi, che mirano esclusivamente a "sistemare" la figlia e che temono oltretutto uno scandalo, la spingono a accettare passivamente i valori correnti e a sposare ugualmente l'uomo che l'ha tradita. Monica abbandona allora la casa dei genitori, decisa a vivere semplicemente del proprio lavoro e a condurre una vita secondo i propri principi di libertà; la rottura è però così brusca e la crisi interiore della fanciulla così grave che ella si dà ad una vita dissoluta, nella disperata negazione di quei valori che le erano stati inculcati fin da piccola e che ella ha verificato essere completamente falsi ed ipocriti. Questo rovesciamento antitetico produce però, alla fine, non minori guasti, nell'animo della fanciulla, che i falsi principi, ed ella conduce così un'esistenza disperata negli ambienti più equivoci e malfamati di Parigi, non rinunciando ad alcuna esperienza, anche le più degradanti, e giungendo persino alla droga. Quindi la ragazza conosce il poeta Mortail, che s'innamora di lei e riesce per un certo periodo a ridarle fiducia nella vita, ma in seguito anche questo legame si esaurisce per la banale gelosia di Mortail che non rinuncia a rivangare il passato di Monica e che continuamente la tormenta, impedendole così di rifarsi una vita. Alla fine però anche Monica ritroverà il proprio equilibrio con un uomo che da tempo l'ama silenziosamente per ciò che ella veramente è, e che è felice di ricominciare tutto da capo con lei. Il romanzo ha due caratteristiche fondamentali, l'una di carattere sociale, l'altra evidentemente letteraria. Già abbiamo accennato all'influenza che ebbe nel primo dopoguerra, un'epoca che, dopo la fine di tanti miti e di tanti principi astratti d'intonazione ottocentesca, si poneva problemi nuovi e tentava di dare ad essi risposte nuove, spesso nel senso di un totale capovolgimento di concetti che sembravano acquisiti per sempre. Merito dunque del libro fu quello di sollevare il problema della necessità di una parità di diritti fra l'uomo e la donna in campo sessuale, e tale fu il messaggio che centinaia di migliaia di lettori ne trassero. Altro discorso invece si deve fare sul valore effettivo, letterario, del libro, che spesso indulge in toni eccessivi e che complessivamente non va al di là di un documento sconcertante su una nuova realtà che si stava determinando, con uno stile inoltre incisivo e crudo, che non sempre giunge a risultati apprezzabili sul piano artistico. Ma, appunto, questo secondo aspetto è forse secondario nella valutazione generale del romanzo.