Scrittore e ecclesiastico. Partecipò attivamente alla vita culturale del
tempo, stringendo legami d'amicizia con Bernardo Tasso, con Tolomei, con
l'Aretino; la sua carriera ecclesiastica lo portò ad essere nominato
vescovo di Gallese in Toscana. Autore fecondissimo, scrisse di svariati
argomenti; fra le sue opere ricordiamo innanzittutto
Problemi naturali e
morali, una
Prima parte delle vite, ovvero fatti memorabili d'alcuni Papi
et di tutti i cardinali passati, che è una sorta di trattazione di
politica e morale ecclesiastica, un trattatello su i
Regimenti publici de la
città, ed infine il
Della Fortuna. Di un certo interesse
storico-letterario è il saggio sui
Concetti, che ebbe allora
larghissima fortuna, aprendo la strada al dibattito appunto sul termine
"concetto", e che fu considerato nel periodo romantico come un simbolo di
decadenza stilistica e formale (1506-1575).