Critico letterario italiano. Visse e studiò a Napoli per poi trasferirsi
a Roma, dove assunse l'incarico di bibliotecario presso l'Istituto
internazionale di Agricoltura, incarico che mantenne finché non
poté dedicarsi interamente ai propri studi, grazie ad una raggiunta
autonomia finanziaria. Iniziò la sua attività di critico
pubblicando recensioni sulla celebre rivista di Croce "La Critica", e nel 1905
vinse un premio dell'Accademia pontaniana con una
Storia dei criteri coi
quali è trattata la storia delle arti figurative dal Rinascimento alla
metà del secolo decimonono. Lentamente però egli venne
differenziandosi dalle teorie estetiche del Croce, grazie anche ad una
più vasta esperienza culturale e l'intensificarsi della collaborazione
alle più importanti riviste letterarie del tempo ("La Cultura", "La
Ronda", "Vita artistica", "Letteratura"), che lo portò ad una nuova e per
certi aspetti più approfondita valutazione delle correnti artistiche del
Novecento, che il Croce invece sentiva lontane dalla propria sensibilità.
Frutto di queste ricerche furono i saggi
Letteratura italiana del Novecento,
Scritti di estetica e
Gabriele D'Annunzio, che contribuirono non poco
a meglio comprendere ed analizzare la letteratura del nostro secolo (Napoli 1876
- Roma 1949).