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Gargallo, Pablo.

Scultore spagnolo. Compì la propria formazione artistica presso la Scuola di Belle Arti di Barcellona. Nel 1906 e nel 1911 soggiornò a lungo a Parigi rimanendo notevolmente impressionato dai fermenti di rinnovamento che percorrevano la capitale francese. In particolare furono le innovazioni profonde apportate dalla ricerca strutturale di Picasso che contribuirono a liberare i suoi moduli espressivi da certe remore di derivazione accademica, incoraggiandolo verso una maggiore libertà espressiva e verso soluzioni più sinteticamente ardite. Nei molti ritratti che seguì in questo periodo viene esattamente resa la misura della notevole svolta verificatisi nelle sue concezioni plastiche, in conseguenza dei contatti parigini. In particolare ricordiamo l'intenso Ritratto di Picasso eseguito nel 1912, in cui il grande connazionale viene colto con un'espressione curiosamente ammiccante. G. fu tra i primi scultori di questo secolo che si distaccò dall'uso di materiali tradizionali, quali il bronzo, per adottare il ferro saldato o altri metalli. Con i materiali più diversi e singolari eseguì una stupenda serie di maschere. Dal 1914 al 1923 tornò nuovamente a Barcellona, e si dedicò all'insegnamento presso la scuola di Belle Arti. A questo periodo risale la serie di stupende creazioni destinate a porsi come termine di confronto e motivo d'ispirazione per più di uno scultore successivo. Citiamo tra queste: Profeta, Crocefisso, Danzatrice, Baccante nonché alcune teste realizzate a Parigi durante gli sporadici soggiorni. Dal 1923 fino alla morte visse per lo più a Parigi, riprendendo con più convinzione il motivo delle teste, secondo un'impronta naturalistica e una particolare accentuazione della ricerca dell'effetto luministico, mediante la ritmica successione di pieni e di vuoti. Nel 1956 alla Biennale di Venezia gli fu dedicata una grandiosa retrospettiva. Tra le sue opere citiamo: Piccola maschera, Maternità (Maella 1881 - Reus 1934).